Gmg Lisbona: De Paula Souza (Dicastero laici, famiglia, vita), “battaglia per la salvaguardia del creato non si combatte né si vince da soli. Richiede impegno corale e approccio integrale”

“La battaglia per la salvaguardia del creato non si combatte né si vince da soli. Richiede un impegno corale e un approccio integrale. La Chiesa non farà mancare il suo contributo e il suo sostegno lungo questo percorso”. Lo ha detto Gleison de Paula Souza, segretario del Dicastero per i Laici, la famiglia e la vita, aprendo i lavori, oggi a Lisbona, del 4° Convegno internazionale sulla cura del Creato, “L’impegno dei giovani per l’ecologia integrale. Stili di vita per una nuova umanità” promosso dalla Fondazione Giovanni Paolo II per la Gioventù, in collaborazione con il Dicastero. Come il magistero di Papa Francesco insegna, “tutelare il creato equivale ad edificare una nuova società dal volto umano. Implica di ripensare l’educazione, l’economia, la politica, stabilire il corretto rapporto tra economia e politica, lottare contro la manipolazione della persona umana, perseguire la giustizia e il bene comune. Tutte queste sfide investono in modo peculiare i laici, i quali, in virtù del loro Battesimo, hanno la precipua missione di animare e trasformare le realtà temporali con lo spirito evangelico”. “Il nostro è anche il Dicastero per la famiglia – ha ricordato De Paula Souza -. È in famiglia che si accoglie e si custodisce la vita, ed è la famiglia il luogo dove impariamo a prenderci cura gli uni degli altri. La famiglia è casa e scuola di gratuità. È la fucina dove si tramandano i valori e gli stili di vita, il primo luogo dove si sviluppa la coscienza ecologica: qui impariamo a fare la raccolta differenziata, a evitare gli sprechi, a spegnere la luce quando usciamo da una stanza. La Chiesa e la società tutta hanno il sommo dovere di accompagnare le famiglie con premura nella loro sfidante missione di generare e di formare le persone”. “Il nostro Dicastero – ha ribadito il Segretario – ha la missione di tutelare la Vita, di farla fiorire laddove è minacciata. La novità radicale che introduce Papa Francesco con il suo concetto di ecologia integrale è che la difesa della natura non può essere disgiunta dalla tutela della vita umana. Egli stabilisce l’equazione per cui tutelare il creato equivale a tutelare la vita umana, ed in particolar modo, la vita dei deboli. Perciò, Papa Francesco mette nello stesso cono di luce il grido della terra e il grido dei poveri (LS 49) e riafferma – è stata la conclusione – l’intangibile valore della persona umana che non può, per nessuno motivo, essere sacrificata sull’altare di interessi di parte. La tutela della vita umana diventa così il riferimento etico per la politica, l’economica e la cultura”.

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