Gmg Lisbona: giovani Umbria, da oggi in marcia verso la capitale portoghese. Il racconto dei pellegrini

Si chiude oggi (dal 26 luglio) il gemellaggio dei pellegrini umbri nella diocesi portoghese di Aveiro, 250 chilometri da Lisbona. Le “Giornate nelle diocesi”, come tradizione, precedono il programma della Gmg e hanno lo scopo di far integrare i giovani provenienti da ogni parte del mondo con la realtà ecclesiale del Portogallo. I giovani umbri (837) stanno raccontando la loro esperienza attraverso i canali social e siti web del settimanale La Voce (https://www.lavoce.it/) e dell’emittente Umbria Radio InBlu (https://www.umbriaradio.it/), in un vero e proprio “diario di viaggio” che proseguirà fino alla fine della Gmg. Oggi i pellegrini umbri sono attesi a Lisbona, ma nel frattempo hanno potuto dell’accoglienza delle famiglie e dei giovani del posto, a partire da momenti di preghiera nelle chiese parrocchiali, visite turistiche ai monumenti del luogo, occasioni di gioco, spazi di condivisione di fede”. Esperienze che fanno dire a don Marcello Cruciani, delegato regionale della Pastorale giovanile delle Chiese umbre, uno dei sacerdoti che guidano i giovani in pellegrinaggio che “il bello delle Gmg è accendere un fuoco, un grande fuoco nel nostro cuore che è l’entusiasmo della fede. Un entusiasmo che i ragazzi condividono con i loro coetanei che man mano conoscono durante il ‘gemellaggio’ prima della Gmg di Lisbona”. Non pochi sono coloro che partecipano alla Gmg anche per conoscere altre Chiese diocesane e il rapporto che queste hanno con i giovani, a testimonianza del loro interesse per il presente e il futuro della stessa Chiesa. Alla Gmg, si legge nel diario dei pellegrini umbri, “si va per pregare, riflettere sul senso della propria esistenza (diversi sono i momenti di preghiera, le celebrazioni e le catechesi), ma anche per conoscere nuova gente e vedere nuovi posti, per arricchire il proprio bagaglio culturale ed esperienziale di vita in comunione-condivisione non sempre in comodità. Molti giovani dormono nelle palestre e in strutture parrocchiali, non tutti possono essere accolti dalle famiglie del luogo. Alle Gmg ci si innamora, anche, nascono rapporti di coppia, maturano vocazioni al sacerdozio, alla vita consacrata. La Gmg è nella normalità della vita dei giovani, visti, forse, all’esterno della Chiesa, un po’ all’‘antica’, ma ‘normali’ come tanti altri”.

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