Social card: Gazzi (assistenti sociali), “non diremo no ma non è una strategia. Servono servizi e persone”

“Non saremo noi assistenti sociali a dire no a misure che possano alleviare – seppure temporaneamente – situazioni di povertà. Quindi non diremo no a ‘Dedicata a te’, la nuova carta sociale che si appresta ad arrivare a circa un milione e 300mila famiglie che hanno un Isee inferiore a 15mila euro”. Così Gianmario Gazzi, presidente dell’Ordine degli assistenti sociali. “Osserviamo però, come in altre occasioni, la totale assenza di coinvolgimento dei servizi che, al massimo devono fare controlli sui beneficiari indicati dall’Inps, come direbbe qualcuno ‘a loro insaputa’. Abbiamo sempre detto, a tutti i governi, che la strategia dei bonus a tempo – 380 euro dal 15 settembre 31 dicembre 2023 – non è una soluzione, ma un tampone. Infine, ci sembra ingiusto che, almeno in un primo momento e con le risorse stanziate, vengano escluse le persone sole, le famiglie monogenitoriali o con un solo figlio, gli anziani o le coppie di anziani. E che non rientri proprio tra i beneficiari della card chi non ha fatto un Isee entro lo scorso maggio”. “Come sempre, ci occupiamo degli esclusi, che lavoriamo per includere in un processo di uscita dalla situazione di marginalità o di bisogno – aggiunge –. Come sempre ascoltiamo anche chi non ce la fa temporaneamente o non ce la farà forse mai. Per questo servono servizi, persone, professionisti e, certo, anche fondi. Dal taglio del cuneo fiscale alla ‘Dedicata a te’ che agisce sulla perdita del potere d’acquisto scaturito dal boom inflazionistico, il governo ha messo in campo risorse”. “Un sollievo, ma abbiamo bisogno di una strategia di contenimento strutturato delle vulnerabilità – conclude –. Questo serve, questo auspichiamo”.

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