Haiti: Msf, sospese attività in un ospedale di Port-au-Prince preso d’assalto da uomini armati. Onu, no a violenza contro strutture e operatori sanitari

Medici senza frontiere (Msf) ha annunciato di aver sospeso l’assistenza in uno dei suoi ospedali ad Haiti, dopo che la settimana scorsa circa 20 uomini armati avevano preso d’assalto una sala operatoria e rapito un paziente. Il fatto è avvenuto giovedì scorso, all’ospedale di Tabarre, nella capitale Port-au-Prince, mentre un uomo veniva curato per ferite da arma da fuoco. Secondo la ricostruzione di Msf, due uomini hanno finto un’emergenza per entrare nell’ospedale e il gruppo armato ha fatto irruzione quando il cancello è stato aperto. “Il personale medico, che lotta quotidianamente per salvare vite umane, è scioccato dalla violenza e dal disprezzo mostrato nei loro confronti da questi gruppi armati”, si legge in una nota dell’ong.
Ieri la coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite ad Haiti, Ulrika Richardson, ha condannato l’aumento della violenza contro gli operatori sanitari e le strutture sia nella capitale del Paese, Port-au-Prince, sia altrove. “La comunità umanitaria chiede a tutte le parti coinvolte negli attacchi al sistema sanitario di fermare immediatamente ogni forma di violenza contro la popolazione e le infrastrutture umanitarie, sollecitando al contempo il rispetto della neutralità delle strutture sanitarie e dei loro operatori”, ha dichiarato il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, Stéphane Dujarric, durante una conferenza stampa.

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