Conferenze episcopali: card. Re, “aiutano ad occuparsi delle complesse realtà ed esigenze del nostro tempo”

“Le Conferenze episcopali sono di sostegno ai vescovi nelle responsabilità nelle loro diocesi e li aiutano ad occuparsi delle complesse realtà ed esigenze del nostro tempo”. Lo ha detto il card. Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, prefetto emerito della Congregazione dei vescovi, presidente emerito della Pontificia Commissione per l’America Latina, durante la presentazione del libro “Un’istituzione moderna di comunione ecclesiale. Le Conferenze episcopali”, scritto dal card. Fernando Filoni, in corso a Roma presso la libreria San Paolo di via della Conciliazione. “Il loro ruolo – ha continuato – è diventato di grande valore. L’azione pastorale risponde alle necessità particolari avvertite oggi di progredire al bene comune della Chiesa. Alcuni problemi sono talmente complessi e vasti che non possono essere affrontati da un solo vescovo, specie in questo tempo, in cui Dio scompare dall’orizzonte di molte persone”. “Le Conferenze episcopali aiutano i vescovi per alcune importanti funzioni fra cui la trasmissione della dottrina della fede in armonia con le condizioni di vita dei fedeli di una nazione e il coordinamento dei singoli sforzi. Ci sono problemi che sono questioni che non possono essere affrontati se non a livello nazionale. Le Conferenze episcopali sono la manifestazione dello spirito collegiale, a cui i vescovi di una nazione ricorrono per il disimpegno di alcune attività comuni avendo presente il bene della Chiesa e l’unità della Chiesa”. “Sono strutture utili e importanti – ha osservato il card. Re – che rendono un servizio prezioso al Papa e ai vescovi nella loro funzione pastorale. Nell’ultimo capitolo del libro, viene messo in luce il pensiero dei Papi nei riguardi delle Conferenze episcopali. Si parte giustamente da Paolo VI. A lui si deve il merito di aver preso per mano l’istituto e ne ha guidato i primi passi, incoraggiando e difendendolo, correggendo certi impulsi, cercando di orientare l’attività”. “Papa Giovanni Paolo II ha incoraggiato le riunioni internazionali promosse dalle Conferenze episcopali. Benedetto XVI ha approfondito il concetto di comunione parlando delle Chiese particolari e delle Conferenze episcopali per cui ha precisato che la comunione non si traduce in una forma di parlamentarismo ma la loro vivacità deve essere aperta alla totalità della Chiesa nelle sue manifestazioni. Papa Francesco ha facilitato l’intercambio fra Roma e le Conferenze episcopali, valorizzandole e dando grande risalto alla sinodalità intesa come un camminare insieme del popolo di Dio, una sinodalità che implica la partecipazione di tutti i battezzati sotto la guida del Papa e dei vescovi. Da Francesco arriva il pieno appoggio alle Conferenze episcopali a cui ha dato più ampio respiro nel Sinodo come abbiamo visto”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa