Terremoto Centro Italia: Castelli (commissario Ricostruzione), “anche nella riparazione dei luoghi dell’Appennino centrale si deve affermare un rinnovato equilibrio uomo-natura”

(Foto: Ufficio stampa Commissario straordinario Ricostruzione Sisma 2016)

Le attività di ricostruzione nell’area del cratere del terremoto del 2016 stanno avvenendo con un’attenzione particolare all’ecosistema. Un’attenzione per l’ambiente che si accompagna a una preventiva azione di messa in sicurezza, come per i progetti di Castelluccio e di Arquata del Tronto.
Tutelare la qualità dell’ambiente, migliorare le condizioni di vita economica e sociale dei cittadini e favorire con la transizione ecologica l’insediamento e il rientro delle famiglie e delle imprese nei territori interessati dalla ricostruzione post sisma: nei comuni dell’Appennino colpiti dagli eventi sismici del 2016, in anticipo rispetto alle misure attese dal Pnrr nazionale, sta partendo a esempio, il piano per il finanziamento dei nuovi impianti di produzione dell’energia rinnovabile per promuovere la condivisione della produzione e dei consumi tra enti pubblici, imprese e cittadini.
Transizione energetica e ambientale stanno orientando le scelte di modelli e progetti pilota a confronto tra i principali attori pubblici, il Governo, i territori, i comuni e gli esperti della transizione energetica in atto. Alla Cop28 di Dubai la Struttura commissariale Sisma 2016 avrà occasione di raccontare le “buone pratiche” avviate. “Ho avuto l’onore di anticiparle al Santo Padre, che tanta attenzione sta prestando alle questioni di sostenibilità ambientale e sociale nel corso di una udienza privata che mi ha concesso”, racconta oggi il commissario alla Riparazione e Ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli, presente nelle celebrazioni a Norcia, per il 7° anniversario delle scosse del 30 ottobre 2016. “Anche nella ricostruzione e riparazione dei luoghi dell’Appennino centrale si deve affermare un rinnovato equilibrio uomo-natura. La globalizzazione ha provocato un abbandono diffuso dei territori, a causa dei cambiamenti climatici. La crisi demografica, che colpisce più forte le aree interne come quella dell’Appennino centrale, accentua e aggrava gli effetti della crisi climatica”.

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