Scuola: Save the Children, in aumento il numero dei bocciati al primo anno delle scuole superiori. “Fondamentale orientare gli studenti nelle scelte”

Più di mezzo milione di studenti (530mila) al termine delle scuole medie (secondarie di primo grado), durante questo mese di gennaio sono chiamati a scegliere come proseguire il loro percorso scolastico. Lo scorso anno, la scelta degli studenti si è orientata prevalentemente verso i licei (nell’a.s. 2022-23 il 51% degli studenti), mentre il 32% si è iscritto agli istituti tecnici e il restante 17% agli istituti professionali. Il passaggio dalla scuola secondaria di I grado alle superiori,  è un momento critico che, se non considerato attentamente, rischia di far accrescere la dispersione scolastica.
Nel corso dell’anno scolastico 2021-2022, infatti, la percentuale di bocciature più elevata si è registrata proprio tra gli studenti del primo anno scolastico delle superiori (8,1%, circa 40mila studenti). Sono i dati resi noti oggi da Save the children. Mentre per gli anni di frequenza successivi si è osservata una riduzione nella percentuale di respinti fra l’a.s. 2020-2021 e l’a.s. 2021-2022, la quota di bocciature per chi ha frequentato il primo anno delle scuole secondarie di II grado è cresciuta di un punto percentuale.
Sono diversi i fattori che possono incidere su questo dato, quali il cambiamento di scuola, delle metodologie di studio, la delicata fase adolescenziale in atto. “È essenziale un iter di orientamento di qualità per accompagnare le scelte scolastiche degli studenti, prevenire gli abbandoni e sostenere la motivazione”, dichiara Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia–Europa di Save the children. Le nuove Linee guida per l’orientamento, varate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito nell’ambito dell’attuazione del Piano Ripresa e Resilienza, rappresentano un primo passo a cui far seguire un impegno costante per favorire il pensiero critico dello studente, coinvolgere le famiglie e tutta la comunità educante (scuole, famiglie, terzo settore, università ed esperti di scienze dell’orientamento, il tessuto produttivo locale). Secondo l’organizzazione a tutela dell’infanzia “particolare attenzione deve essere posta, nell’orientare gli studenti nelle scelte, al contrasto delle disuguaglianze. Troppo spesso gli studenti in condizioni di povertà economica o con background migratorio vengono indirizzati automaticamente verso gli istituti professionali e tecnici senza la possibilità di una scelta che tenga conto dei loro effettivi interessi e talenti”.
I dati dimostrano che l’orientamento verso gli istituti tecnici e professionali non scongiura la dispersione scolastica, tanto che la maggior parte delle bocciature nel passaggio tra il primo e il secondo anno della scuola secondaria di II grado si verificano proprio in questi istituti (12,3% degli studenti, contro il 5,9% nei licei). Per rendere possibili scelte in controtendenza, i percorsi di orientamento dovrebbero anche prevedere attività di informazione e formazione sui servizi e le opportunità che l’ente pubblico mette a disposizione per garantire il diritto allo studio (borse di studio, fondi per l’acquisto di libri di testo o per trasporti pubblici, sgravi fiscali, ecc.), con particolare attenzione agli studenti più svantaggiati.

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