David Sassoli: card. Zuppi, “l’Europa era la sua casa”

David Sassoli nel giorno della sua elezioni a presidente del Parlamento europeo, 3 luglio 2019 (Foto SIR/European Parliament)

“L’Europa era la sua casa. Perché aveva ereditato la sofferenza provocata dei nazionalismi, il dolore terribile che questi hanno causato. E i nazionalismi, come i totalitarismi, tradiscono l’amore per il proprio Paese e diventano fonte di tragedie”. Lo ha detto ieri sera il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nell’omelia della Messa celebrata in memoria di David Sassoli nella Chiesa del Gesù a Roma. “La guerra è sempre una tragedia – ha sottolineato il cardinale -, una vera follia, certo, come tutte le follie lucide, con tante ragioni, ma non dobbiamo mai smettere, capendo e rimuovendo le cause, di dire che è una follia, colpevole, con responsabilità terribili precise, personali. Credere alla fine delle guerre non è utopia per generosi animi ingenui, ma lotta di persone intelligenti e libere per un mondo migliore. E se non si lotta per un mondo migliore il mondo sarà peggiore”. “Non possiamo più pensare solo a preservare lo spazio dei nostri interessi personali o nazionali, ma dobbiamo pensarci alla luce del bene comune, con un senso comunitario, ovvero come un ‘noi’ aperto alla fraternità universale. Solo insieme se ne esce”. Poi il ricordo di un episodio avvenuto a Fossoli, nel luglio 2021, dove “David Maria ridava voce a coloro ai quali la voce è stata spenta dalla violenza fascista. È la voce muta degli uccisi, degli innocenti, il grido ‘viva la libertà, viva l’Italia’ spezzato dalle fucilate a Cibeno dove vennero assassinati importanti dirigenti della resistenza. David Maria ci aiutava a guardare ‘gli occhi delle vittime, la fissità degli occhi che guardano, ma non vedono’. Sì, gli occhi dell’umanità privata di umanità. E, aggiungeva: ‘guardate, gli occhi delle vittime sono sempre gli stessi’. “Ci aiutava a ricordare che quello che è accaduto ‘è il risultato di società consapevoli dei diritti, ma incapaci di farli prevalere contro i pregiudizi e gli odi. Società dal temperamento anche pacifista, ma incapaci di sradicare la pandemia della guerra. Società che si credevano migliori del proprio vicino, esasperando un antagonismo che ha trasformato l’amore per la propria terra in nazionalismo fanatico e criminale’. “Senza una ferma difesa dei valori fondamentali – ha concluso il card. Zuppi -, l’Europa perde identità e funzione provocando effetti catastrofici perché solo ‘le libertà consentono uguaglianza, giustizia, trasparenza, opportunità, pace. E se è possibile in Europa, è possibile ovunque’. Ecco la nostra funzione di sentinelle del domani dei nostri ragazzi. Non possiamo bendarci gli occhi, perché l’indifferenza porta alla violenza ed è già violenza”.

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