Celam: Bogotá, prosegue l’Assemblea straordinaria. Card. Czerny, “cammineremo insieme sinodalmente”

(Foto: Celam)

“Il peccato strutturale interferisce” con lo sviluppo umano integrale dei popoli, pertanto, di fronte a ciò, il cammino sinodale è un’alternativa per promuovere la dignità umana data da Dio.
“Ciò che si vuole per sé, lo si deve logicamente promuovere per gli altri” e per questo “tutto il popolo di Dio, i vescovi del mondo, il Santo Padre con la Curia romana si impegnano a promuovere lo sviluppo umano integrale di coloro ai quali è negato, specialmente ai poveri”. Lo ha affermato ieri, a Bogotá, nel corso dei lavori dell’Assemblea straordinaria del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam) il card. Micheal Czerny, prefetto del Dicastero vaticano per il Servizio dello sviluppo umano integrale.
“In questo senso – ha aggiunto -, ho la speranza e la fiducia che cammineremo sinodalmente in questo servizio reciproco come Dicastero e Celam, dopo aver già avuto esperienze molto positive con alcune reti territoriali, reti tematiche, incontri e seminari, accompagnamento ad azioni concrete, pubblicazioni”. A questo proposito, il cardinale ha assicurato che “l’America Latina ci offre spunti molto utili per il nostro stesso cammino; e questo ci permetterà di entrare in questa dinamica di ascolto reciproco, accompagnamento reciproco e servizio reciproco, sul modello di Gesù e degli inviti che il Santo Padre ci fa”.
A Bogotá si è parlato anche della recente riforma della Curia romana. “La costituzione apostolica “Praedicate Evangelium” non è solo uno strumento giuridico, ma è la risposta dello Spirito”, hanno detto i cardinali Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras) e Pedro Barreto, arcivescovo di Huancayo (Perù), durante una conferenza stampa.
Maturità ecclesiale, sinodalità e rinnovamento sono, invece, i tre concetti chiave nell’intervento di Rodrigo Guerra, segretario della Pontificia Commissione per l’America Latina (Cal).
Chiarendo che la maturazione del Celam non si basa sulle sue nuove strutture, sulla presenza mediatica o sul supporto economico, Guerra ha affermato che è, invece, la conversione personale e pastorale a definire questo processo nell’organizzazione. È quella docilità alla grazia che irrompe, nella “maturazione della nostra coscienza ecclesiale e nella disponibilità a vivere un cammino di sequela radicale di Gesù Cristo”.

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