Papa Francesco: a partecipanti convegno “Nature in mind”, “danni irrimediabili da rottura alleanza creato”

(Foto Vatican Media/SIR)

Il “legame dinamico tra Creatore, creatura umana ed altre creature è un’alleanza che non può essere rotta senza danni irrimediabili. Non dobbiamo illuderci ‘di poter sostituire una bellezza irripetibile e non recuperabile con un’altra creata da noi’ (Laudato si’, 34)”. Lo ha detto oggi Papa Francesco, ricevendo in udienza nel Palazzo Apostolico Vaticano i partecipanti al convegno internazionale “Nature in mind. Una nuova cultura della natura per la tutela della biodiversità”, organizzato dal Comando dell’Arma dei Carabinieri. “Il mito di Prometeo, adatto forse ad altre epoche, non lo è più per la nostra – ha sottolineato il Papa –. Non di un eroismo titanico abbiamo bisogno, ma di una mite e paziente fratellanza tra di noi e con il creato. La vita e la storia dimostrano, infatti, che non possiamo essere noi stessi senza l’altro e senza gli altri”. Papa Francesco invita ad “individuare nuovi paradigmi pedagogici da promuovere nei processi educativi, finalizzandoli al dialogo tra i saperi e contribuendo a far crescere la cultura della cura”. Una cultura “strettamente legata a un’educazione inclusiva che poggia sui pilastri dell’ecologia integrale”. “Di fronte alla ricchezza e complessità del mondo naturale – ha osservato –, ogni progetto educativo offre una prospettiva di comprensione volta a sottolineare le interrelazioni tra l’uomo e l’ambiente. Al fine di promuovere uno sviluppo davvero sostenibile, è necessario aprirsi con creatività a itinerari nuovi, più integrati, condivisi, collegati direttamente con le persone e i loro contesti. In questo modo tutti si sentono coinvolti nel contribuire al patto educativo, che tende a formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni. Ogni misura sarà inefficace se non coadiuvata e sostenuta da un processo educativo che favorisca la cura e la protezione della nostra casa comune”. Da qui l’invito a costruire il “villaggio globale della cura”, a “formare una rete di relazioni umane che respingano ogni forma di discriminazione, violenza e prevaricazione”.

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