Consulta nazionale antiusura: Bilancio 2021, affidata all’Università Cattolica una ricerca per individuare miglioramenti articoli 14 e 15 legge 108/96

“Ci troviamo oggi a dover affermare con forza che gli strumenti che abbiamo a disposizione per prevenire e contrastare il sovraindebitamento e l’usura, come pure l’azzardo (che di ‘gioco’ non ha nulla) non sono più, da tempo, all’altezza delle necessità, dell’emergenza che tocchiamo con mano ogni giorno ad ogni latitudine in Italia”. È quanto si legge nel Bilancio al 31 dicembre 2021, approvato dall’Assemblea ordinaria annuale della Consulta nazionale antiusura San Giovanni Paolo II.
La legge n. 108 del 1996 – al cui varo contribuì in maniera decisiva la stessa Consulta nazionale – “va profondamente ripensata, rivista e superata, perché a 25 anni dal suo varo non è più in grado di dare quelle tempestive risposte che centinaia di migliaia di persone e di famiglie ci supplicano di dare loro per non cadere o restare ostaggi della criminalità piccola, media e grande del Paese”.
La Consulta ricorda che “il fenomeno dell’indebitamento e dell’usura è in grande evoluzione, tanto più in questo periodo pandemico”. Per questo motivo, “per poter individuare eventuali contro misure o interventi di contrasto, è necessario un approfondimento di analisi per comprendere l’entità effettiva del fenomeno, i meccanismi che lo generano e gli strumenti che lo possono disinnescare”.
Su questi presupposti si basa la decisione della Consulta nazionale di affidare all’Università Cattolica del Sacro Cuore, sotto la responsabilità scientifica di Antonella Sciarrone Alibrandi, l’incarico di predisporre una ricerca proprio con lo scopo di analizzare possibili miglioramenti degli articoli 14 e 15 della legge 108/96.
La Consulta conta di poter di illustrare i risultati di questo studio in occasione della prossima Assemblea nazionale da tenersi presumibilmente nel mese di ottobre 2022.

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