Diocesi: Taranto, mons. Santoro sacerdote da 25 anni. “Grato al Signore per ciò che mi ha concesso”

“Ho ordinato 25 sacerdoti a Petropolis e altrettanti a Taranto. Ogni volta rivivo quel momento vissuto da me, con un’emozione sempre nuova. Oggi sono grato di ripercorrere le tappe del ministero che il Signore mi ha concesso”. Un’intera comunità in festa ieri sera, nella cattedrale Gran Madre di Dio di Giò Ponti, per la celebrazione eucaristica di ringraziamento per il mezzo secolo di sacerdozio dell’arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro. Di questi 50 anni, 27 mons. Santoro li ha vissuti in Brasile. Dal 2012 l’impegno “missionario” si è spostato a Taranto, città divisa tra diritto alla salute e diritto al lavoro. “La missione in Brasile – ha detto il vescovo nell’omelia – non era nei miei piani e ha segnato la svolta, un fatto sorprendente nella mia vita. ‘Andresti volentieri in Brasile?’ – mi è stato chiesto. Una terra sconosciuta, che non era dietro l’angolo ma mi sono fidato di don Giussani e della Chiesa, che aveva penuria di ministri lì e così ho lasciato tutto. Poi a Taranto, dal 2012. Una città che ho imparato ad amare. Abbiamo problemi seri a Taranto ma non siamo agonizzanti. Questa terra ha grandi potenzialità e la speranza ci mantiene e ci sostiene e questo è il momento di puntare tutto sulla rinascita del territorio. Normalmente la vita di ciascuno va verso la decadenza ma nel cuore che dice sì al Signore, con il passare del tempo, cresce la letizia e la pace. Nell’esperienza del perdono dei peccati, dei limiti che abbiamo tutti, anche il vescovo li ha, cresce la consapevolezza della misericordia di Dio”.

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