Carcere: Bolzano, il vescovo in visita alla casa circondariale. Ai detenuti, “Dio vi aiuta a cambiare vita”

(Foto: diocesi di Bolzano-Bressanone)

Personale in servizio nel carcere di Bolzano, rappresentanti della Magistratura di sorveglianza, volontari e detenuti hanno partecipato all’incontro di preghiera prepasquale con il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser. Ai reclusi il presule ha ricordato che sono chiamati ad assumersi la responsabilità per le scelte sbagliate della vita, “ma nonostante tutto nessuno di voi deve perdere la propria dignità, la propria autostima. Con il suo perdono Dio vuole aiutarvi a cambiare la vostra vita”. Proprio la Pasqua, ha detto il vescovo, “ci mostra che il Signore morto e risorto ha preso su di sé il nostro peccato: non esiste più un peccato che non possa essere perdonato, se lo ammettiamo e se chiediamo perdono. Credete in un Dio che non vi esclude, che non vi dimentica, che sta dalla vostra parte”.
Gli errori commessi non possono essere semplicemente dimenticati, ha aggiunto mons. Muser, “ma non lasciamo che quanto fatto nel passato cancelli il futuro. Non lasciamoci prendere dallo sconforto. Anche nel buio più profondo, nei momenti in cui il dolore è più grande e la nostalgia più pungente, riempiamo i nostri polmoni con il respiro della speranza. Lasciamo che sia la speranza ad abitare in noi”.
Ai detenuti, “anche a coloro che non sono cristiani ma che condividono la fede in un Dio della vita”, il vescovo ha augurato una Pasqua piena di misericordia, di luce e di speranza. Rivolto al personale di polizia penitenziaria, ai volontari e a quanti sono impegnati nelle diverse associazioni caritative, il vescovo li ha invitati “a salvaguardare la dignità di tutti coloro che sono affidati alla vostra responsabilità, anche nei momenti più difficili. Vi auguro di essere portatori di vero umanesimo e di portare la luce pasquale, la luce di Cristo vincitore del peccato e della morte anche in questo ambiente, talvolta offuscato”.
Attualmente i reclusi nella struttura di via Dante sono 110 a fronte di una capienza massima di 97. La direttrice Annarita Nuzzaci ha sottolineato che, malgrado la struttura datata e inadeguata, “il nostro carcere è cuore vivo e pulsante di umanità“ e ha ringraziato personale, operatori sanitari, insegnanti, volontari che lavorano “per renderlo una struttura degna in cui vivere, per farne un luogo della speranza”. Dalla direttrice un grazie particolare al bolzanino Bruno Bertoldi, della San Vincenzo, da 52 anni volontario vicino ai detenuti.

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