Russia: la testata indipendente Novaya Gazeta decidere di sospendere la pubblicazione fino alla fine della guerra.

“Abbiamo ricevuto un altro avviso da Roskomnadzor. Quindi sospendiamo la pubblicazione del giornale sul sito web, sulle reti e sulla carta fino alla fine dell'”operazione speciale sul territorio dell’Ucraina”. Cordiali saluti, i redattori di Novaya Gazeta”. Quest’avviso apre da oggi pomeriggio il sito internet del giornale che, diretto da dal Nobel per la pace Dmitrij Muratov, negli anni ha visto morire tanti collaboratori, tra cui Anna Politovskaja. L’autorità di vigilanza dei media Roskomnadzor, si legge in un altro articolo sul sito, avrebbe emesso infatti un “secondo avvertimento scritto” alla redazione e al fondatore di Novaya Gazeta Muratov. La ragione sarebbe l’aver “citato un agente straniero senza la notifica necessaria per legge”. Non sarebbe però stato specificato quale sarebbe questo materiale. Un primo avviso a Novaja Gazeta era stato inviato il 22 marzo per lo stesso motivo. Due richiami all’anno possono implicare il ritiro del permesso di pubblicare, specifica l’articolo. Muratov è anche tra i giornalisti russi che nella giornata di ieri hanno intervistato il presidente ucraino Vladimir Zelensky, insieme a al caporedattore di Dozhd Tikhon Dzyadko, al caporedattore di Meduza Ivan Kolpakov, al giornalista Mikhail Zygar e al corrispondente del Kommersant Vladimir Solovyov, riferiva il quotidiano Novaya Gazeta. Dozhd e Meduza sono tra le “diverse dozzine di media e siti” bloccati in Russia. L’intervista è durata circa 1,5 ore. Roskomnadzor ha vietato ai media russi di pubblicare l’intervista prima ancora di averla vista, per la necessità di dover “valutare il contenuto di questa intervista in relazione al rispetto della nostra legislazione”.

 

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