Premi Oscar: attori non protagonisti Ariana DeBose e Troy Kotsur. Film straniero “Drive My Car”, animazione “Encanto”

Academy Awards, edizione 94. Si è tenuta nella notte tra domenica 27 e lunedì 28 marzo a Los Angeles la cerimonia dei Premi Oscar. Tra i primi riconoscimenti assegnati c’è quello per il miglior film internazionale andato al giapponese “Drive My Car” diretto da Ryusuke Hamaguchi, che ha arrestato il sogno italiano per “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino, regista già vincitore in passato nella stessa categoria per “La grande bellezza”.
A regalare un momento di coinvolgente emozione è stata la statuetta per il miglior interprete non protagonista, andata all’attore non udente Troy Kotsur per il film “I segni del cuore. Coda” di Sian Heder. La Hollywood seduta in sala al Dolby Theatre ha accolto la vittoria di Kotsur non con un semplice applauso, bensì salutando il suo trionfo nel linguaggio dei segni, agitando le mani in aria. Troy Kotsur è il secondo attore non udente a vincere la statuetta nella storia dell’Academy; la prima è stata Marlee Matlin nel 1987 per “Figli di un dio minore”, che è anche nel cast del film “I segni del cuore”. “Dedico questo Oscar – ha indicato Kotsur – alla comunità Coda, ai non udenti, ai disabili tutti. Questo è il nostro tempo! È fantastico come questo film abbia raggiunto chiunque. Ci hanno inviato persino alla Casa Bianca! Desidero ringraziare i teatri per sordi che mi hanno permesso di sviluppare la mia arte”.
Emozioni, inoltre, per la vittoria di Ariana DeBose come attrice non protagonista, anche lei al suo primo Oscar, nel remake di “West Side Story” firmato Steven Spielberg. Miglior animazione è come previsto il cartoon Disney “Encanto”. La maggior parte degli Oscar tecnici sono andati poi al film “Dune” di Denis Villeneuve: fotografia, montaggio, scenografia, effetti visivi, suono e colonna sonora.
La miglior canzone è “No Time to Die” di Billie Eilish e Finneas O’Connell per l’omonimo film di James Bond; un riconoscimento che giunge nel 60° anniversario della saga dedicata all’agente segreto di Sua Maestà, dalla penna di Ian Fleming, portato per la prima volta sullo schermo nel 1962 con “Licenza di uccidere” (“Dr. No”).

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa