Russia-Ucraina: Michel (Consiglio europeo), “azione aggressiva di Mosca mette a rischio la pace. La scelta è tra la guerra e il ritorno alla diplomazia”

Charles Michel al Parlamento europeo (Foto SIR/Parlamento Ue)

(Strasburgo) “Siamo di fronte a una situazione estremamente grave in Europa orientale”. Intervenendo al Parlamento europeo a Strasburgo, Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, ha affermato che la Russia “ha lanciato una escalation militare senza precedenti nei confronti dell’Europa” e “ Mosca mina la sovranità territoriale di un Paese vicino, come aveva fatto nel 2014 in Crimea”. È in corso, secondo Michel, una “azione aggressiva che mette a rischio la pace per tutta l’Europa. Ma la nostra unità è più che forte che mai”. Tre gli ambiti in cui operare in questa fase, secondo Michel: anzitutto la diplomazia. “In questo senso noi sollecitiamo la Russia a prendere la strada della de-escalation”, per poter tornare ai tavoli politici. Secondo ambito “la preparazione di sanzioni e misure restrittive”, se “dovessero essere necessarie in caso di attacco militare all’Ucraina. Sanzioni necessarie, con prevedibili conseguenze pesanti anche per i nostri Paesi, per le quali dobbiamo essere uniti e preparati”. Terzo punto: il sostegno all’Ucraina e al popolo ucraino. Sostegno politico (rispetto della sovranità territoriale, scelta europea ed euroatlantica da parte di Kiev); assistenza macrofinanziaria per 1,2 miliardi di euro.
Il presidente del Consiglio europeo ha poi affermato: “Voglio lanciare la proposta per porre in essere, in stretta cooperazione con Ucraina e Ue, una conferenza dei donatori al fine di sostenere la resilienza economica dell’Ucraina per la quale questa minaccia è assolutamente reale”. Due messaggi infine. “Riaffermiamo che siamo a fianco dell’Ucraina, al popolo ucraino, alle sua scelta della libertà, della democrazia liberale”, avvenuta a Maidan. Alla Russia: “Oggi la scelta è tra la guerra e il coraggio dell’impegno politico e del negoziato diplomatico. Noi scegliamo la seconda via per garantire soluzioni durevoli, per la sicurezza reciproca, che i dirigenti russi devono assicurare anche al popolo russo”.

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