Caro bollette: Acli Terra, “incremento della spesa energetica minaccia la sopravvivenza del settore caseario”

“Oggi produrre un litro di latte in stalla costa quasi 10 centesimi in più rispetto ad un anno fa. Accanto ai maggiori costi che si registrano in stalla, vi sono poi i maggiori costi dell’energia a carico dei caseifici e delle centrali del latte”. Lo denuncia Acli Terra in una nota. “Nel 2022 l’incremento della spesa energetica sarà di circa 4 centesimi per litro di latte lavorato rispetto all’anno appena concluso, al quale si aggiungerà l’incremento della spesa per il confezionamento, con rincari che vanno dal +15% del vetro al +70% della carta, per arrivare ad una consistente maggiorazione dei costi di trasporto, saliti in media del 10-15%, con il gasolio incrementato, dal 2020 ad oggi, di circa il 40%”.
Secondo l’associazione, l’esplosione dei prezzi dei combustibili e delle materie prime “minacciano seriamente la sopravvivenza del settore lattiero caseario italiano”. “Un grido di aiuto che si leva dall’intera filiera agroalimentare, colpita da un’emergenza che sta facendo sentire tutta la sua gravità, in cui la situazione è particolarmente difficile per le produzioni di qualità, ovvero quei prodotti tipici che da secoli arrivano sulle tavole dei consumatori”.
Per Nicola Tavoletta, presidente nazionale di Acli Terra, la soluzione non può essere quella di concentrare il settore nelle grandi aziende zootecniche da migliaia di capi, tramite una selezione quantitativa, ma quella di preservare i piccoli produttori, garanti della qualità, tramite una politica di più equa distribuzione dei valori economici tra i soggetti della filiera e un incremento delle misure dell’Unione europea per fronteggiare il caro energia.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia