Veglia di preghiera a Bari: Rauti, “si raggiunga presto il cessate il fuoco e si apra un negoziato di pace”

“Questa sera nella basilica Pontificia San Nicola di Bari, crocevia mondiale di spiritualità e centro di spiritualità e dialogo interreligioso, preghiamo affinché si raggiunga presto il cessate il fuoco e si apra un negoziato di pace che ponga fine alle sofferenze della popolazione civile così drammaticamente colpita da una guerra immotivata”. Sono le parole di Isabella Rauti, sottosegretario di Stato alla Difesa e rappresentante del governo italiano alla Veglia di preghiera promossa dalla Cei e dall’arcidiocesi di Bari-Bitonto per la pace in Ucraina. “Immotivata, ingiustificata, crudele e insensata come sono tutte le guerre che rappresentano una sconfitta per l’umanità!”, ha esclamato la senatrice: “Nel nome di San Nicola, venerato nel mondo dalla comunità cattolica e da quella ortodossa, venerato dal popolo ucraino e da quello russo, lanciamo un messaggio di pace che sia più forte del rumore della guerra, un messaggio di speranza e di amore che faccia breccia anche nei cuori più aridi; un messaggio di solidarietà e di vicinanza a un popolo che resiste, sopravvive e difende coraggiosamente la sua libertà”. “Nelle immagini che ci giungono dall’Ucraina – ha proseguito Rauti – vediamo tutti i segni della guerra scolpiti nei volti di vittime innocenti, donne e bambini colpiti da un conflitto che si consuma alle porte di casa nostra e che ha riportato indietro le lancette della storia di oltre 70 anni. Non possiamo e non dobbiamo voltarci dall’altra parte. Non può farlo l’Europa e non vuole farlo l’Italia. “Senza pace non può esserci libertà né giustizia”, la tesi del sottosegretario alla Difesa: “E la pace non è mai scontata. È nostro dovere costruirla e difenderla sempre. In questa solenne veglia di preghiera invochiamo la pace, la libertà, la fratellanza dei popoli e rinnoviamo il nostro impegno come costruttori di stabilità e di dialogo: valori assoluti in cui crediamo!”. “Che il Natale porti con sé il grande dono della pace”, l’auspicio finale: “Ne ha bisogno il mondo. Sarebbe il più bel regalo di questo Natale!”.

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