Panama: vescovi, “il contrasto al narcotraffico richiede l’impegno di tutti”

(Foro: Conferenza episcopale panamense)

Sono situazioni sempre più gravi la mancanza di sicurezza dei cittadini e l’espandersi delle reti del narcotraffico. È la denuncia contenuta nel messaggio diffuso a conclusione dell’assemblea plenaria della Conferenza episcopale panamense. A Panama la crescita tocca “livelli molto preoccupanti”, il traffico di droga “è un fattore pericoloso per la convivenza sociale, ed è penetrato in vari settori della società, portando morte e distruzione alla famiglia panamense.
Pertanto, avvertono i vescovi panamensi, “il contrasto al narcotraffico e alla violenza richiede l’impegno di tutti”. Anzitutto per eliminarne le cause, come l’impoverimento di ampi settori del popolo panamense, soprattutto giovanile”. Ai giovani, infatti, “è stata derubata la speranza, l’opportunità di essere educati, di ritrovarsi in modo sano, di lavorare con dignità, una situazione che li rende vulnerabili e talvolta li fa cedere a questi mali sociali”.
La nota dei vescovi tocca anche l’attualità ecclesiale e in particolare il Sinodo sulla sinodalità: “Il nostro più grande sforzo a Panama, per vivere pienamente l’esperienza sinodale, sarà quello di essere una Chiesa in uscita; creare spazi di partecipazione e di ascolto, dove tutti, nessuno escluso, anche coloro che non sono credenti e persone di buona volontà, possano dirci come vedono la Chiesa”.
In questo senso, i vescovi hanno indicato che “la sinodalità non è solo religiosa, ma anche sociale, perché il progetto di Dio è la fraternità universale nella comunione con Lui”.
Perciò, “questo cammino sinodale non si conclude con un documento o un evento nel 2023, ma è uno stile permanente di essere Chiesa in cui ogni battezzato, consapevole del suo impegno cristiano, assume e realizza il suo ruolo nella costruzione di una mondo migliore, umano, solidale, fraterno e in pace”.
I vescovi di Panama si dicono, infine, preoccupati per l’avanzata della variante omicron del Covid-19 nel Paese, e fanno proprio l’invito del Papa alla vaccinazione: “Abbiamo iniziato il 2022, con l’aumento della diffusione del Covid-19 da parte del nuovo ceppo di omicron. Non possiamo disperare. La nostra più grande ed efficace protezione è vaccinarci, magari non per evitare il contagio, ma perché i suoi effetti non siano fatali”.

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