Argentina: celebrato a la Rioja il 45° del martirio di mons. Angelelli. Mons. Braida, “sangue versato per il Vangelo”

La diocesi di La Rioja, assieme a tutta la Chiesa argentina, ha commemorato ieri il 45° anniversario del martirio del beato Enrique Angelelli, che fu vescovo di La Rioja. Il presule fu ucciso negli anni del regime militare. La messa è stata presieduta dall’attuale vescovo, mons. Dante Braida, nella cattedrale.
“Beato Angelelli, profeta di giustizia e di pace” è stato lo slogan che ha accompagnato la giornata. “Mentre contempliamo il sangue versato per amore” da mons. Angelelli e dagli altri “martiri di La Rioja”, ha detto il vescovo, possono essere ripetute le stesse parole pronunciate al funerale dei sacerdoti i sacerdoti Carlos Murias e Gabriel Longueville: “Questo sangue è felice, sangue di martire, versato per il Vangelo, nel nome del Signore, per servirlo e annunciare la buona novella della pace, la buona novella della felicità proclamata dalle beatitudini”.
“Il sangue del nostro beato è stato versato per vivere il Vangelo e per attuare i cambiamenti del Concilio Vaticano II”, ha osservato mons. Braida, che ha proseguito: “Anche oggi vogliamo proseguire sulle orme che ci ha lasciato. Vogliamo accrescere l’atteggiamento missionario di una Chiesa in uscita, attenta a rispondere ai segni di questo tempo a partire da un atteggiamento di maggiore vicinanza e prossimità, promuovendo la cultura della cura, facendosi carico vicendevolmente e anche custodendo il creato, sradicando la cultura dell’indifferenza, dell’esclusione e dello scontro”. Infine, ha incoraggiato le comunità, a immagine di Angelelli, “a essere vicine a tutte le realtà giovanili, a prestare loro attenzione e ad accompagnare processi di guarigione e di crescita”.

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