Austria: padre Chavanne (cappellano dello sport) alle Paralimpiadi. “La pastorale vive del contatto dal vivo”

Terminati i Giochi della XXXII Olimpiade, il cappellano degli atleti austriaci, il padre cistercense Johannes Paul Chavanne, dell’abbazia di Heligenkreuz, conferma che, in occasione delle prossime Paralimpiadi, ha avuto il permesso dalle autorità sportive e sanitarie di essere presente a Tokyo. In una intervista rilasciata all’agenzia Kathpress, Chavanne, alla sua quarta esperienza olimpica come assistente spirituale, ha detto che “la pastorale vive del contatto personale” e gli scambi davanti agli schermi non sono mai gli stessi. I suoi quarti Giochi olimpici a Tokyo sono stati finora i più insoliti – per la prima volta non era dal vivo nel villaggio olimpico e nei luoghi di gara –; ma ha invece offerto supporto online da casa a causa della pandemia. Ha “seguito tutto”, dice, ma i contatti con gli atleti olimpici austriaci erano “selettivi” e i canali di comunicazione tra Giappone e Austria erano difficoltosi. Tutto cambierà alle Paralimpiadi, con “la pastorale dal vivo”. Chavanne seguirà le competizioni paralimpiche a contatto con gli atleti disabili. Le gare saranno dal 24 agosto al 5 settembre. “Gli atleti che gareggiano alle Paralimpiadi meritano attenzione: secondo Chavanne, con la loro testimonianza illustrano l’idea del “ritorno”, cioè “il coraggio di reagire dopo un colpo del destino” e di “mostrare ciò che si può fare”. Padre Chavanne spera, per gli atleti paralimpici, in un’attenzione simile per le loro storie e le loro prestazioni come nel caso dei partecipanti olimpici.

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