Economia: Svimez, Nord e Sud uniti nella crisi, divisi nella ripartenza

“Solo Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia dimostrano resilienza e nel 2022 avranno recuperato il 2020, tutte le altre regioni no. Il Mezzogiorno appare del tutto lontano da questo recupero. Il Sistema Italia non dimostra resilienza. Sarebbe interessante capire come andrà il resto d’Europa”. Lo ha affermato il presidente della Svimez, Adriano Giannola, nel corso della presentazione delle anticipazioni del Rapporto 2021, oggi a Roma. La recessione del 2020 – sottolinea la Svimez – si è abbattuta su un Paese caratterizzato da oltre un decennio da un doppio divario Italia/Europa, Sud/Nord: unico tra le grandi economie europee che nel 2019 non aveva ancora completato il suo percorso di recupero dalla lunga crisi 2008-2014, con crescenti divari interni sia sociali che territoriali. Nell’anno terribile del Covid l’Italia secondo le stime Svimez si trova unita nella crisi, con un calo del Pil nel 2020 relativamente omogeneo a livello territoriale, ma con una previsione di ripresa fortemente differenziata nel biennio 2021-22 a sfavore del Sud. Nel biennio 2021/2022 il contributo del Piano nazionale di ripresa e resilienza alla ripartenza del Mezzogiorno è significativo ma non sufficiente a compensare la minor crescita tendenziale dell’area. La Svimez, infatti, valuta che l’insieme delle misure di contrasto alla pandemia definite nel 2021 e la quota del Pnrr che si stima possa essere attivata nel biennio contribuiscano alla crescita del Pil nel biennio 2021/22 per il 4,1% nel Sud e per il 3,7% nel Centro-Nord (3,8% in Italia). Un differenziale a favore del Sud che però non compensa la più debole dinamica tendenziale del Mezzogiorno mostrandosi dunque inadeguato a garantire un sentiero di convergenza almeno nel biennio oggetto di valutazione.

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