Intimidazioni a Rossano: mons. Aloise (vescovo), “la fede in Gesù Cristo non può andare a braccetto con arroganza ed atteggiamenti mafiosi”

“Avverto l’esigenza come pastore di richiamare l’attenzione di quanti tendono, nel loro operare quotidiano, al bene comune. Non possiamo e non vogliamo restare indifferenti dinanzi al rimbombo di colpi di pistola o alle aggressioni sotto la luce del sole”. A scriverlo, in una riflessione, è mons. Maurizio Aloise, arcivescovo di Rossano-Cariati, a seguito di alcuni episodi di intimidazione avvenuti in città nei giorni scorsi. “La violenza in sé, le azioni criminose ad ogni livello devono provocare in tutti noi un moto di sdegno e di ribellione”, ha scritto il presule, il quale ha evidenziato che “l’intera comunità non può subire, supina e rassegnata, atteggiamenti di cotanta violenza” che “minano la serenità di un vivere quotidiano già di per sé difficile e faticoso”. Mons. Aloise ha ricordato che “tra qualche giorno avrà inizio il cammino che ci porterà alla festa della Madonna Achiropita”, chiedendosi “come possiamo pensare di incrociare il suo sguardo materno e di misericordia se il nostro cuore è pieno di odio, rancore e vendetta?”. Il presule ha sottolineato che “la fede in Gesù Cristo non può andare a braccetto con arroganza ed atteggiamenti mafiosi”. Affermando che “non possiamo permettere che sia la paura a governare le nostre vite”, mons. Aloise ha auspicato “un tendersi la mano gli uni gli altri, per procedere insieme e spediti verso il medesimo obiettivo”, a partire “dall’attenzione e dal confronto tra le diverse istituzioni civili, militari e religiose”, le quali “possono essere un volano per intraprendere percorsi di speranza”.

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