Coronavirus Covid-19: Inail, da inizio pandemia quasi 177mila contagi sul lavoro, 682 con esito mortale. 157 nuovi casi a giugno, il dato mensile più basso

Dall’inizio della pandemia allo scorso 30 giugno, le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 segnalate all’Inail sono 176.925, pari a oltre un quinto del totale delle denunce di infortunio pervenute dal gennaio 2020 e al 4,2% del complesso dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) alla stessa data. È quanto emerge dalla scheda “I dati sulle denunce da Covid-19 (monitoraggio al 30 giugno 2021)” diffusa oggi dall’Inail.
Rispetto alle 175.323 denunce registrate dal monitoraggio mensile precedente, i casi in più sono 1.602 (+0,9%), di cui solo 157 riferiti a giugno, 227 a maggio, 236 ad aprile, 234 a marzo, 135 a febbraio e 169 a gennaio di quest’anno, mentre i restanti 444 sono riconducibili allo scorso anno. “Il dato di giugno, ancora provvisorio, è il più basso registrato da un anno e mezzo a questa parte, sensibilmente inferiore anche al minimo osservato a luglio 2020, con circa 500 infezioni di origine professionale”, viene spiegato.
Anche il nuovo report conferma il maggiore impatto della “seconda ondata” del periodo ottobre 2020-gennaio 2021, con il 59,3% delle denunce di contagio sul lavoro, rispetto alla “prima ondata” del trimestre marzo-maggio 2020 (28,8%). Le denunce si sono concentrate soprattutto nei mesi di novembre (22,7%), marzo (16,2%), dicembre (14,5%), ottobre (14,1%) e aprile (10,4%) del 2020, mentre da febbraio di quest’anno il fenomeno è in significativa discesa. Negli ultimi cinque mesi, infatti, le infezioni di origine lavorativa segnalate all’Istituto sono pari all’8,9% del totale delle denunce presentate dall’inizio dell’emergenza sanitaria.
I decessi sono stati 682, concentrati soprattutto nel trimestre marzo-maggio 2020 (51,7%) e pari a circa un terzo del totale degli infortuni sul lavoro con esito mortale denunciati all’Inail da gennaio 2020, con un’incidenza dello 0,5% rispetto al complesso dei deceduti nazionali da Covid-19 comunicati dall’Iss alla data del 30 giugno. Rispetto ai 639 casi mortali rilevati dal monitoraggio dello scorso 31 maggio, i decessi sono 43 in più, di cui tre avvenuti a giugno, sette a maggio, otto ad aprile, 10 a marzo, quattro a febbraio e due a gennaio di quest’anno, mentre gli altri nove sono riconducibili ai mesi precedenti. A morire sono soprattutto gli uomini (83,7%) e i lavoratori nelle fasce di età 50-64 anni (72,1%), over 64 anni (18,3%) e 35-49 anni (8,9%), con un’età media dei deceduti di 59 anni.

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