Ddl Zan: mons. Ghizzoni (Ravenna-Cervia), “serve un dialogo aperto per una soluzione priva di ambiguità e di forzature legislative”

“Non solo dovremo tenere presente l’immagine del Dio misericordioso e paterno rivelatoci da Gesù e l’immagine della Chiesa come ospedale da campo”, ma “dovremo riproporre anche l’annuncio della verità sull’uomo, creato da Dio a sua immagine, ‘maschio e femmina’ (Gen 1, 27-28) per affidargli la continuazione della vita umana sulla terra con la generazione dei figli e con la custodia del creato, nostra casa comune”. Ad affermarlo l’arcivescovo di Ravenna-Cervia Lorenzo Ghizzoni, nell’omelia della messa presieduta questa mattina in Duomo, in occasione della festa del patrono Sant’Apollinare. “Dobbiamo annunciare e promuovere la dignità della persona umana che è sempre intoccabile e non negoziabile, indipendentemente dalla provenienza geografica, dal colore della pelle, dall’orientamento sessuale, dalle condizioni sociali e dalla salute fisica o psichica”, il monito del presule. In tal senso, con riferimento al ddl Zan, Ghizzoni ha ricordato: “Come vescovi italiani e della Regione Emilia-Romagna, abbiamo convenuto sulla necessità di un ‘dialogo aperto’, auspicando una soluzione priva di ambiguità e di forzature legislative, che coniughi il rifiuto di ogni discriminazione giusto e doveroso, con la libertà di espressione e la libertà di educazione dei figli da parte delle famiglie”.
Infine un accenno  allo “sforzo per il Cammino sinodale che ci attende nei prossimi anni”. Si tratterà, secondo l’arcivescovo, “di mettersi in ascolto di tutto il Popolo di Dio a partire da ciò che i singoli, le famiglie e le comunità stanno vivendo: gioie e speranze, lotte e ansie”, ma “la sfida più significativa sarà il ‘metodo sinodale’ che chiede di lavorare insieme,” crescendo “nella comunione ecclesiale concreta”.

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