Recovery Plan: mons. Battaglia (Napoli), “manca lo sguardo fiducioso della gente, ora è stanca”

“Io sono un prete e per quanto abbia letto e studiato, e mi sforzi ancora di farlo, tutto il voluminoso dossier” (il Pnrr, ndr), così elegantemente rivestito di formule e di titoli affascinanti”, “avverto la sensazione che manchi ancora qualcosa”. A denunciarlo è mons. Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli, in una “Lettera alla Politica”.
Manca “lo sguardo fiducioso della gente, per esempio. Quello sguardo così profondo che muove poi le coscienze per trasformarle in forza unitaria e partecipativa, in azione politica dal basso a favore di una vera cultura della solidarietà, che non può che essere la fratellanza umana, è necessario a ogni progetto di governo affinché abbia più forza lo spirito democratico che deve accompagnare sempre ogni decisione politica”. Infatti, “nella Democrazia, luogo privilegiato per la tenera custodia della libertà, si deposita il senso umano delle cose”.
Il presule avverte: “La gente, però, è stanca. Per lunghi anni ha dovuto sostenere il peso di una crisi che è stata scaricata impunemente proprio da chi l’ha provocata, in tutto o in parte, come una colpa da attribuire a persone e famiglie: la colpa di vivere e di consumare risorse. Tale atteggiamento non ricorda forse quella cultura senza pensiero e priva di generosità che è diventata parola avvelenata in taluni paladini della produttività che in pieno dramma Covid hanno descritto i nostri vecchi come persone inutili, rei di non essere produttivi e di vivere, come se rubassero, della loro pensione? Di quel piccolo provento, cioè, frutto di anni interminabili di duro lavoro e che ancora oggi, spesso sostituendosi a uno Stato che ha dimenticato la preghiera laica della vicinanza ai più deboli e bisognosi (lo chiamavano Welfare, quando c’era) essi, i ‘guerrieri della quarta età’, interamente impiegano per sostenere figli e nipoti espulsi dal mondo del lavoro o che il lavoro non riescono a trovare. Che straordinaria estensione dell’‘Amore’, questa, a cui però non si accompagna la politica che di quel sentimento paterno dovrebbe alimentarsi. Sempre!”.

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