Migranti: Agro Pontino, Dokita in campo per l’inclusione e contro sfruttamento e caporalato

Mediatori culturali all’interno di scuole e servizi pubblici, insegnamento in classe dell’educazione alla cittadinanza globale e, nei Paesi di origine, sportelli informativi su opportunità di lavoro, rischio sfruttamento e caporalato in Italia. Sono solo alcune delle proposte contenute nel “Manifesto per l’inclusione” elaborato dalle associazioni della società civile dell’Agro Pontino per ripensare lo sviluppo di un territorio diventato negli anni sinonimo di emarginazione e sfruttamento, soprattutto ai danni di una parte significativa della comunità immigrata, circa 55mila persone, composta in maggioranza da romeni e indiani Sikh. L’iniziativa è un tassello del progetto “Get Ap! Strategie per una cittadinanza globale dell’Agro Pontino”, promosso dall’associazione Dokita assieme a una rete di organizzazioni attive sul territorio (Cespi, Tempi moderni, Gus, Progetto Diritti, Caritas diocesana di Latina, Articolo Ventiquattro) e cofinanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo.
“Get Ap!” ha puntato sulla popolazione locale e in particolare sui giovani, sulla comunità immigrata, sulle organizzazioni della società civile attive sul territorio e sulle istituzioni locali. La rete di organizzazioni capitanata da Dokita è entrata nelle scuole dell’Agro Pontino “con lo scopo di favorire la comprensione del fenomeno migratorio, dei problemi legati all’integrazione e delle opportunità di sviluppo sostenibile”, si legge in una nota. Le ragazze e i ragazzi hanno partecipato anche attivamente realizzando, col supporto di un videomaker professionista, “video racconti di storie dal territorio di buona accoglienza, integrazione, emancipazione femminile e ambientalismo”.
Gli studenti, inoltre, sono stati coinvolti in un’indagine i cui risultati sono parte centrale della “ricerca azione” curata da Cespi e dalla quale emergono “le criticità del territorio: non solo esclusione sociale e sfruttamento lavorativo della comunità immigrata, ma anche discriminazione e scarsa integrazione degli studenti di origine straniera, degrado ambientale e carenza di politiche giovanili”. Il risultato è che “il 60% degli studenti vede il proprio futuro fuori dall’Agro Pontino, in un’altra città italiana, mentre un terzo progetta di emigrare in un altro Paese”. Raccogliendo i suggerimenti venuti dalla comunità scolastica è nato il “Manifesto per una scuola inclusiva e sostenibile nell’Agro Pontino”.
A favore della comunità immigrata che popola l’Agro Pontino, “Get Ap!” ha messo in campo iniziative di tutela socio-legale e di sostegno all’associazionismo sul territorio. Circa mille persone hanno usufruito degli sportelli di orientamento e informazione presenti nelle cinque città della provincia di Latina per servizi relativi a pratiche burocratiche, contratti di lavoro e procedure di regolarizzazione. A suggellare questo percorso, iniziato ormai due anni fa, il Festival World Agro Pontino, in calendario dal 31 luglio al 1° agosto a Terracina.

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