Carceri: Roma, nasce il bar tavola calda “Cookery Rebibbia”

La collaborazione tra la direzione dell’Istituto penale Rebibbia Terza casa e il Gruppo Cr Spa ha permesso la riattivazione dell’opificio e la selezione di sette detenuti di cui due semiliberi per essere avviati all’attività di fornaio. Al centro dell’iniziativa “il progetto d’inclusione sociale #Ricomincio da 3#, per consentire ai detenuti di rimettersi in gioco puntando sui propri punti di forza: abilità personali, impegno, creatività e, soprattutto, disponibilità al cambiamento”, si legge sul sito del Garante dei diritti dei detenuti del Lazio.
“Cookery Rebibbia è aperto al pubblico dal lunedì al sabato, dalle otto del mattino alle venti di sera, dove chiunque si può recare non solo per acquistare il pane o prendere un caffè, ma anche per trovare ricercatezze gastronomiche – viene spiegato -. L’iniziativa, avviata con l’apertura del laboratorio interno il primo dicembre dello scorso anno, in pieno lockdown, ha permesso di dare un nuovo carattere produttivo a un progetto nato nel 2013, ma arenatosi a causa di problematiche relative alla vecchia gestione. Il progetto oggi rinasce per ampliare attraverso il lavoro l’offerta trattamentale dei detenuti che sottoscrivono un ‘atto di adesione’ con il quale esprimono la libera ma consapevole partecipazione alla riabilitazione sociale”.
Dopo l’avvio di una lunga procedura selettiva, è stata così individuata la società Cookery srl, del Gruppo Cr Spa, operante da più di 30 anni nel settore della grande distribuzione al dettaglio e al centro di progetti di sviluppo focalizzati su inclusione, ecosostenibilità, e responsabilità sociale. L’accordo prevede di devolvere alle attività trattamentali, alla fine dell’anno, l’uno per cento al lordo dell’Iva dei prodotti venduti nel negozio. Al progetto partecipa anche la Croce rossa italiana con il ritiro dell’invenduto da redistribuire a famiglie bisognose e persone in difficoltà.

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