Missioni: Musal, domani s’inaugura la mostra su padre Domenico De Rocco

“Padre De Rocco trasse dalle sue vallate, dai suoi monti bellunesi la tempra di un valente e intrepido missionario”: così viene ricordato padre Domenico De Rocco nella mostra “P. Domenico De Rocco (1889-1958) e la Cina: le avventure di un missionario perseguitato nel Sol Levante” che verrà inaugurata domani, sabato 17 luglio, alle ore 17.30, presso il Museo Albino Luciani (Musal) di Canale d’Agordo (Belluno), con una conferenza sul tema.
Ma chi era padre De Rocco? “Nato a Forno di Canale (l’allora Canale d’Agordo) il 31 gennaio 1889, frequentò il seminario di Feltre per poi entrare, a 20 anni, nell’Istituto missionario di Pietro e Paolo di Roma – si legge in una nota del Musal -. Conseguita la laurea in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana, venne ordinato sacerdote nel 1914. La Prima Guerra mondiale lo vide cappellano del battaglione alpini “Monte Antelao” e non rinunciò mai a celebrare la messa anche in prima linea per stare vicino ai soldati. Un attaccamento che gli valse la medaglia di bronzo al valor militare”.
Con il ritorno della pace, “padre De Rocco decise di partire missionario: il 15 novembre 1919, quindi, assieme a padre Filia, partì alla volta della provincia nordoccidentale della Cina denominata Shensi. Un viaggio che a quell’epoca era già di per sé una vera e propria avventura. Raggiunta la sua destinazione, si mise subito al lavoro in alcuni centri cristiani mettendo in mostra il suo essere ‘buono, cordiale, pronto ad ogni cura e necessità'”. Nominato procuratore generale della missione e poi vicario generale della stessa, seppe intrecciare ottime relazioni con la popolazione locale (il suo cognome cinese era Teï che significa virtù), ma negli anni 1933-1934 dovette affrontare l’assalto di alcune “bande di briganti” e, in seguito, le conseguenze della guerra contro il Giappone che durò otto anni durante la quale “venne rinchiuso in un campo di prigionia”.
Nel 1947, dopo 28 anni come missionario, “lasciò la Cina per fare ritorno in Italia per ricoprire ruoli di notevole prestigio (come rettore del Noviziato a S. Ilario a Genova e rettore del liceo di Monza). Morì l’9 aprile 1958”.
La mostra resterà aperta fino al 31 ottobre con il seguente orario: fino al 12 settembre tutti i giorni 9-13 e 15-19; dal 13 settembre al 31 ottobre il venerdì, il sabato e la domenica 9-12 e 15-18.

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