Diocesi: mons. Perego (Ferrara), “non siamo indifferenti davanti al dolore”

“Cari Genitori in cammino, la vostra fede in Dio Amore e in Dio Vita ha accompagnato anche il dolore e la morte di un figlio, aprendo la vostra vita alla carità e alla speranza. Fede, speranza e carità, infatti sono le tre virtù teologali che costituiscono il tesoro a cui ogni cristiano può attingere nelle diverse situazioni della vita: nella gioia e nella sofferenza, nella tristezza e nella angoscia, nella povertà e nella solitudine”. Lo ha affermato ieri l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego, nella messa che presieduto nella basilica di San Francesco in occasione dell’incontro annuale con i Genitori in cammino.
“Talvolta – ha osservato – la nostra idea di Dio che sceglie chi fa vivere e morire indebolisce la nostra fede nella paternità di Dio che guarda con lo stesso amore tutti e se ha un amore preferenziale questo è per i più poveri, i sofferenti, i malati. E questo amore che Dio ha per noi”, ha proseguito facendo riferimento al pagina del Vangelo di Giovanni proposta ieri nella liturgia – “è la fonte del nostro amore gli uni per gli altri. Un amore che nella sofferenza e nella morte dei nostri cari cresce, in forza di questa condivisione dell’amore di Dio, mentre si indebolisce quando ci allontaniamo da Dio”. “Chi rimane legato a Dio – ha ammonito l’arcivescovo – rinnova la sua vita e comprende la vita eterna, allargando la comunione dai nostri vicini a chi è lontano nel tempo e nello spazio”. “Anche in questi tempi di pandemia, in cui la sofferenza e la morte sono state aggravate da lontananza, solitudine nella sofferenza e nella morte di genitori e figli, amici e parenti, abbiamo condiviso nella fede, nella carità e nella speranza di fratelli e sorelle la forza per un rinnovato cammino di riconciliazione, la forza della risurrezione”, ha proseguito mons. Perego che ha invitato a raccogliere “l’invito di Papa Francesco a non ‘vivere indifferenti davanti al dolore’, perché ‘non è una scelta possibile; non possiamo lasciare che qualcuno rimanga ai margini della vita’ (Fratelli Tutti, 68)”. “Questa non indifferenza davanti al dolore, cari Genitori in cammino, da anni ha costruito tra voi una condivisione e un’amicizia fraterna, alimentata dalla preghiera, che costituisce un tesoro prezioso per la vita della Chiesa e di tante famiglie”, il tributo dell’arcivescovo.

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