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Russia: manifestazioni e repressioni dei sostenitori di Navalny in numerose città. Giovani nelle strade al grido di “libertà”

Ekaterinburg, Cheljabinsk, Novosibirsk, Bratsk, Irkutsk, Tomsk, Krasnojarsk, Ulan-Ude, Kemerovo, Perm, Vladivostok, Nižnij Novgorod, Mosca e San Pietroburgo: queste sono alcune delle città nella Federazione russa, che secondo le notizie riportate sulla testata indipendente Mediazone oggi sono state teatro di manifestazioni a sostegno dell’oppositore Alekseij Navalny, organizzate proprio nel giorno e nelle ore in cui il presidente Vladimir Putin ha pronunciato il discorso alla nazione.

Numerosi sarebbero anche i fermi e gli arresti compiuti dalle forze di polizia nelle diverse città. La notizia, riportata anche su “The Moscow times” parla di 210 persone arrestate. Presi di mira attivisti e sostenitori dell’oppositore, vicini a quelli che sono definiti i “quartieri generali” di Navanly sparsi in 160 città della Federazione russa. “Libertà per Navalny” la richiesta corale dei suoi sostenitori, preoccupati per le condizioni di salute dell’oppositore, alla terza settimana di sciopero della fame. In carcere sarebbero finiti anche Lyubov Sobol e Kira Yarmysh, tra i più stretti collaboratori del dissidente.
Da Bruxelles si leva la voce del presidente del Consiglio europeo: “La detenzione dei sostenitori di Alexey Navalny prima delle proteste programmate in Russia sono deplorevoli. Le autorità devono rispettare il diritto di riunione”. Aggiunge: “Esorto affinché a Navalny siano concesse le cure mediche necessarie e che sia rilasciato dalla detenzione”.

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