Papa Francesco: a vertice Iberoamericano, “rinegoziare il debito dei Paesi più poveri come risposta comune alla pandemia”

“Riconoscendo gli sforzi nella ricerca di un vaccino efficace per Covid-19 in un così breve tempo, desidero ribadire che l’immunizzazione estesa dovrebbe essere considerata un ‘bene comune universale’, una nozione che richiede azioni concrete che ispirino l’intero processo di ricerca, produzione e distribuzione di vaccini”. Lo scrive Papa Francesco nella lettera inviata al Segretario generale della Segreteria generale Iberoamericana, Rebeca Grynspan Mayufis, e ai partecipanti al vertice Iberoamericano in corso ad Andorra. “In questo settore, sono da incoraggiare iniziative che cercano di creare nuove forme di solidarietà a livello internazionale, con meccanismi volti a garantire una distribuzione vaccinazione equa, non basata su criteri puramente economici, ma tenendo conto del bisogni di tutti, soprattutto dei più vulnerabili e bisognosi”.
Papa Francesco torna a ribadire che “l’attuale crisi è un’occasione propizia per ripensare il rapporto tra la persona e l’economia”. L’impegno richiesto è quello di “unire le forze per creare un nuovo orizzonte di aspettative in cui il vantaggio economico non è l’obiettivo principale, ma la protezione della vita umana”. “In questo senso è urgente considerare un modello in grado di generare nuove soluzioni più inclusive e sostenibile, finalizzate al bene comune universale”. L’attenzione di Francesco si focalizza sull’opportunità di “riformare l”architettura’ del debito internazionale, come parte integrante della nostra risposta comune alla pandemia, come la rinegoziazione del peso del debito dei Paesi più poveri è un gesto che aiuterà le persone a svilupparsi, ad avere accesso ai vaccini, alla salute, all’istruzione e al lavoro”. “Questo gesto deve essere accompagnato dall’attuazione di politiche economiche sane e buona amministrazione per raggiungere i più poveri”.

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