Papa Francesco: udienza, “non cadere nella superbia di disprezzare la preghiera vocale”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Abbiamo tutti da imparare dalla costanza di quel pellegrino russo, di cui parla una celebre opera di spiritualità, il quale ha appreso l’arte della preghiera ripetendo per infinite volte la stessa invocazione: ‘Gesù, Cristo, Figlio di Dio, Signore, abbi pietà di noi, peccatori!’”. Ne è convinto il Papa, che alla fine della catechesi dell’udienza di oggi, dedicata alla preghiera vocale e trasmessa in diretta streaming dalla Biblioteca privata del Palazzo apostolico, ha citato il libro “Racconti di un pellegrino russo”, un celebre testo ascetico scritto fra il 1853 e il 1861 da un certo Nemytov, un contadino oppure un mercante russo, raccomandandone la lettura. “Se arriveranno grazie nella sua vita, se l’orazione si farà un giorno caldissima tanto da percepire la presenza del Regno qui in mezzo a noi, se il suo sguardo si trasformerà fino ad essere come quello di un bambino, è perché ha insistito nella recita di una semplice giaculatoria cristiana”, ha detto Francesco: “Alla fine, essa diventa parte del suo respiro”. “È bella la storia del pellegrino russo, è un libro alla mano di tutti”, il commento a braccio: “Vi consiglio di leggerlo: vi aiuterà a capire così la preghiera vocale”. “Non dobbiamo disprezzare la preghiera vocale”, l’appello: “È cosa per i bambini, per la gente ignorante, io sto cercando la preghiera mentale, la meditazione, il vuoto interiore perché venga Dio”, la possibile obiezione. “Per favore, non cadere nella superbia di disprezzare la preghiera vocale”, ha ribadito a braccio il Papa: “È la preghiera dei semplici, quella che ci ha insegnato Gesù: ‘Padre nostro che sei nei cieli…’. Le parole che pronunciamo ci prendono per mano; in qualche momento restituiscono il gusto, destano anche il più assonnato dei cuori; risvegliano sentimenti di cui avevamo smarrito la memoria. E ci portano per mano verso l’esperienza di Dio. E soprattutto sono le sole, in maniera sicura, che indirizzano a Dio le domande che Lui vuole ascoltare. Gesù non ci ha lasciato nella nebbia. Ci ha detto: ‘Voi, quando pregate, dite così!’. E ci ha insegnato la preghiera del Padre Nostro”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori