Domenica delle Palme: mons. Caiazzo (Matera), “tanti fratelli morti hanno vissuto l’agonia e il momento del Getsemani”

“Abbiamo bisogno oggi più che mai di guardare verso Gerusalemme che rappresenta per noi tutti il luogo dove c’è la presenza di Dio e dove ci dona la capacità di leggere tutti i fatti che sono così tristi e dolorosi e che stanno lasciando tanta ansia e tanto vuoto nella nostra esistenza”. Lo ha detto l’arcivescovo di Matera-Irsina, mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, nell’omelia della messa che ha celebrato ieri, Domenica delle Palme, nella cattedrale di Matera. “Abbiamo bisogno di fermarci con Gesù e capire qual è il progetto di Dio sulla nostra vita, spesso incomprensibile – ha aggiunto –. L’esperienza che Gesù ha vissuto è stata l’esperienza di chi è stato abbandonato, cominciando dalle persone care. L’esperienza di chi si è trovato da solo con il Dio che è venuto a rilevarci. In questo dialogare, in questo pregare da solo ha vissuto l’amara esperienza del sentirsi solo, senza il conforto, senza l’aiuto di nessuno”.
Il pensiero dell’arcivescovo per “tanti fratelli che sono morti, in questo tempo, vivendo l’agonia e il momento del Getsemani, cercando di capire cosa Dio stesse comunicando alla loro vita”. “La storia che Dio fa con noi è molto diversa da quella che gli uomini voglio portare avanti, che si perdono in mezzo a tante strade ben asfaltate ma che non conducono da nessuna parte. Perché sono le strade che non ci fanno incontrare. Dove non abbiamo più la possibilità di stare insieme”. Infine, il bisogno del “vaccino dell’amore” e del “vaccino della fratellanza” che “ci fa ritrovare tutti una sola famiglia”. “Questa Settimana Santa è opportuna per imparare a guardare colui che è stato crocifisso. Gesù Cristo ci salva e guarisce e ci mette in comunione”.

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