Siria: Save the Children, il canto di Elisa per spezzare il silenzio sui bambini vittime della guerra

“Non voltare lo sguardo dall’altra parte” è l’appello contenuto nel brano “Promettimi” cantato dalla cantautrice Elisa, ambasciatrice di Save the Children, in un Colosseo deserto. Una iniziativa voluta dall’organizzazione umanitaria da sempre impegnata a fianco dei bambini in occasione del decimo anniversario dall’inizio del conflitto in Siria. “Non dimenticare i bambini della Siria, non voltarsi dall’altra parte di fronte alle conseguenze della guerra sulla loro vita e sul loro futuro”. Solo nel 2020, denuncia Save the Children, “1.454 bambini uccisi o rimasti feriti; più di 2 milioni di minori senza scuola nel Paese, e oltre 6 milioni a rischio fame, in uno scenario aggravato dalla pandemia”. Ancora oggi, a 10 anni dall’inizio delle ostilità, “più di 2 milioni di bambini non possono studiare e andare a scuola e altri 1,3 milioni sono a forte rischio di perdere l’istruzione; l’80% della popolazione vive sotto la soglia di povertà e 6,2 milioni di minori rischiano di soffrire la fame perché le loro famiglie non possono permettersi di farli mangiare tutti i giorni. Bambine e bambini che in Siria da dieci anni ormai non conoscono altro che guerra, violenze e distruzione: 157 gli attacchi armati contro le scuole registrati in un solo anno e in quasi 1 famiglia siriana su 3 i figli mostrano evidenti segnali di stress psicosociale. Bambini la cui vita è ancora più a rischio oggi, con la diffusione della pandemia da Covid-19, in un contesto in cui anche i più basilari servizi sanitari vengono negati: basti pensare che nel nord ovest del paese, da marzo 2020 a gennaio 2021, nonostante l’aumento dei contagi, sono arrivati solo quattro respiratori aggiuntivi e predisposti 64 posti in terapia intensiva in più, portando così il totale a 157 respiratori e 212 letti”. Al canto di Elisa si è aggiunto anche il monologo, interpretato dalla giovane attrice di 11 anni, Cristina Magnotti. Il monologo, scritto dall’autrice Simona Angioni, tratto da una storia vera, racconta la storia di una bambina con una valigia rattoppata in cui ha chiuso i suoi giocattoli e, metaforicamente, la sua infanzia. E che implora attenzione davanti alla mancanza di interesse e a un’assenza ingiustificabile, quella del mondo e dell’opinione pubblica davanti alla tragedia siriana”. Sin dalle prime fasi della crisi siriana, Save the Children ha dato avvio a una serie di interventi in Siria e nei Paesi limitrofi. Ad oggi, l’organizzazione è riuscita a raggiungere 4,2 milioni di persone, di cui 2,6 milioni di bambini grazie a programmi di emergenza e aiuti salvavita, sostegno ai bambini e alle famiglie più vulnerabili, interventi di salute e igiene, supporto alimentare e nutrizionale, supporto psicosociale e attività di protezione.

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