Intimidazioni a Carabinieri Cetraro: don Stamile (Libera Calabria), “a fianco delle Forze dell’Ordine”. “Questo attentato scuota le coscienze”

“Ora assisteremo alle solite scolorite dichiarazioni di solidarietà dalle quali non emerge mai la parola ‘ndrangheta, che per alcuni è tabù, a tal punto che non può essere pronunciata, semplicemente perché a Cetraro non esiste”. Questa, ieri, la constatazione di Libera Calabria, per bocca del referente regionale don Ennio Stamile, dopo l’episodio che sabato ha visto cinque colpi di pistola indirizzati alla macchina del maresciallo neo comandante della stazione dei Carabinieri di Cetraro (Cs). “Un attacco di una gravità assoluta – commenta don Stamile – soprattutto perché rivolta verso le Forze dell’Ordine che da diversi anni stanno svolgendo un lavoro costante e continuo, per fronteggiare il fenomeno dello spaccio di droga. Per di più alle 19.30, con negozi aperti e gente per strada”. Don Stamile sottolinea che questo è “un attentato alle istituzioni, quindi allo Stato democratico, perpetrato da chi preferisce la violenza, l’illegalità, il sopruso”. Libera si pone “a fianco delle Forze dell’Ordine” e auspica “che questo attentato scuota le coscienze, a volte distratte delle realtà associative, culturali, politiche e religiose”. “Abbiamo bisogno – prosegue il comunicato – di metterci la faccia, anche attraverso i social troppo spesso utilizzati solo per stare alla finestra per vedere cosa accade. Non si risolve il problema di ‘ndrangheta presente sul nostro territorio, facendo finta che non esista o peggio ancora ridimensionando gli eventi criminali’ ai soliti quattro delinquenti’”. Per don Stamile, “occorre un sussulto di coscienza, che porti ciascun libero ed onesto cittadino e l’intera società civile a prendere le distanze con atti concreti”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori