Papa Francesco: Angelus, “deporre le armi in Siria” per “ricucire il tessuto sociale e avviare la ricostruzione”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Rinnovo il mio accorato appello alle parti in conflitto, affinché manifestino segni di buona volontà, così che possa aprirsi uno squarcio di speranza per la popolazione stremata”. È l’appello del Papa, al termine dell’Angelus di ieri. “Dieci anni fa – ha ricordato – iniziava il sanguinoso conflitto in Siria, che ha causato una delle più gravi catastrofi umanitarie del nostro tempo: un numero imprecisato di morti e feriti, milioni di profughi, migliaia di scomparsi, distruzioni, violenze di ogni genere e immani sofferenze per tutta la popolazione, in particolare per i più vulnerabili, come i bambini, le donne e le persone anziane”.
“Auspico altresì un deciso e rinnovato impegno, costruttivo e solidale, della comunità internazionale, in modo che, deposte le armi, si possa ricucire il tessuto sociale e avviare la ricostruzione e la ripresa economica”, l’invito di Francesco: “Preghiamo tutti il Signore, perché tanta sofferenza, nell’amata e martoriata Siria, non venga dimenticata e perché la nostra solidarietà ravvivi la speranza. Preghiamo insieme per l’amata e martoriata Siria”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori