Missione: Alpidio Balbo, fondatore del Gmm di Merano, è tornato in Benin

foto: GMM

Alpidio Balbo, fondatore del Gruppo missionario “Un pozzo per la vita” Merano (Gmm) è in Benin da alcuni giorni insieme al vicepresidente dell’organizzazione di volontariato, Franco Fasoli, ed al responsabile dei progetti, Fabrizio Arigossi. Dopo alcuni giorni di sosta obbligata a Cotonou (Benin meridionale), dovuta alle misure di contenimento della pandemia in vigore nel Paese dell’Africa occidentale, la delegazione del Gmm ha iniziato il viaggio verso nord. La prima tappa è fissata a Bohicon, dove, il 4 marzo del 1971, arrivato da turista per consegnare una lettera ad una missionaria trentina delle Figlie del Cuore di Maria, ha conosciuto i drammi e le sofferenze di quel mondo così lontano. Alcuni bambini morti durante le poche ore della sua permanenza per la mancanza di farmaci comuni in Europa hanno cambiato la sua vita, dando origine ad un movimento di bene che si è diffuso in tutta Italia. Ho tanto desiderato fare questo viaggio, forse l’ultimo che l’età e le forze mi consentiranno, nel cinquantesimo anniversario dell’inizio della straordinaria esperienza che il Signore mi ha dato l’opportunità di vivere – ha scritto Balbo, 90 compiuti in marzo, in un messaggio ai benefattori del Gmm -. L’emergenza Covid ha fatto venire meno tante risorse economiche proprio nel momento in cui i nostri amici africani più hanno bisogno del nostro aiuto. Sono tornato in Africa anche con questo obiettivo: ricordare che c’è chi, a prescindere dalla pandemia, manca dell’essenziale per vivere e chiede che non ci dimentichiamo di loro”. Il programma di viaggio prevede visite ed incontri nelle principali città del Benin, dove il Gmm, negli ultimi anni, ha operato in collaborazione con le Caritas diocesane locali e alcuni degli ordini religiosi presenti per la realizzazione di scuole, centri di salute, perforazioni per l’acqua potabile. Un primo incontro ha già avuto luogo a Cotonou con Gregoire Ahongbonon, il fondatore dei Centri “Oasis d’amour”, noto alla stampa internazionale come “l’uomo che in Africa libera i malati di mente in catene”. Con l’associazione “San Camillo” da lui presieduta il Gmm ha avviato da anni una collaborazione sostenendo, in particolare, la costruzione del centro di cura di Zooti, in Togo, e la ristrutturazione di quello di Bohicon in Benin.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori