Svizzera: vescovi incontrano la “Lega delle donne cattoliche”, alla luce di “Querida Amazonia” e su ruolo nella Chiesa

Riuniti in assemblea plenaria, i vescovi svizzeri hanno incontrato una delegazione del Consiglio delle donne (istituito presso la Conferenza episcopale svizzera) e una delegazione della “Lega svizzera delle donne cattoliche” (Lsfc), per parlare della questione femminile all’interno della Chiesa, partendo dall’esortazione apostolica post-sinodale “Querida Amazonia” di Papa Francesco e dal presupposto che “senza il coinvolgimento delle donne, nessun rinnovamento non è possibile”. L’incontro – si legge in una nota della Conferenza episcopale – si è svolto nell’ambito del processo “In cammino insieme per rinnovare la Chiesa”. È la prima volta che questi tre organismi si incontrano a questo livello. L’incontro si è strutturato intorno a quattro laboratori basati su citazioni tratte dall’Esortazione apostolica “Querida Amazonia” di Papa Francesco, focalizzandosi soprattutto sui paragrafi 99-103 dedicati a “La forza e il dono delle donne” nella Chiesa cattolica. “I laboratori – si legge nel comunicato – hanno mostrato la reciproca disponibilità a scoprire il punto di vista dell’altro”. “Il fatto che si sia svolta questa giornata è stato importante. Essere consapevoli dell’altro, sia nella comprensione che nell’incomprensione, è importante”, ha osservato il presidente della Ces, mons. Felix Gmür. Le aspettative comuni sono per “una Chiesa costruttiva e viva, dove i rapporti siano egualitari, rispettosi e aperti”. Sebbene l’incontro non abbia portato a nessun risultato concreto, è stato comunque deciso di avviare un percorso di dialogo tra la Conferenza episcopale e la Lega delle donne cattoliche, organizzazione che conta 130mila membri, 18 associazioni cantonali e 600 realtà locali. Le rappresentanti della Lega si sono difese con forza dall’accusa secondo cui le donne sono interessate alla questione del potere ed hanno sottolineato che il rinnovamento può avvenire solo attraverso un’organizzazione più partecipativa della Chiesa. Inoltre, hanno dato voce alla sofferenza di molte donne che si sentono relegate troppo spesso a ruoli di supplenza. “Le donne non dovrebbero lasciare che siano gli uomini a parlare delle donne. Fino a quando non parliamo delle ferite del passato, non avremo un futuro”, ha detto Karin Ottiger, della Lega. A dare supporto alle richieste delle donne, anche il vescovo di Ginevra, mons. Charles Morerod, che ha scelto una donna per il ruolo in diocesi di “delegata episcopale”. “Le diocesi non possono sperare che tutto rimanga com’è”, ha detto, “perché non saremmo più credibili. È necessaria una conversione comune. Ci deve essere un cambiamento. Tuttavia, devo ammettere che, al momento, non so cosa potremmo concretamente cambiare e come”. Nel comunicato della Ces, si afferma che nel corso dell’incontro “c’è stato un ampio consenso sul fatto che alle donne dovrebbe essere dato un posto maggiore nei ministeri così come nelle posizioni di comando della Chiesa cattolica romana. Tutti i presenti hanno riconosciuto che questo è stato fatto in alcune diocesi. La Lega però ha osservato che questo sviluppo dovrebbe essere ancora incoraggiato, perché il diritto canonico conferisce il potere di direzione al ministero ordinato mentre le donne (e gli uomini non ordinati) sono escluse dai processi decisionali”.

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