Libano: Tavola valdese stanzia 50mila euro per uno sportello socio-sanitario a Beirut in aiuto delle fasce più vulnerabili della popolazione

Continua e si rafforza l’impegno delle Chiese protestanti per aiutare la popolazione di Beirut. Grazie alla sottoscrizione lanciata, subito dopo le esplosioni di agosto, dalla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei) – che dal Libano organizza dal 2016 i corridoi umanitari – la Tavola valdese, attraverso l’Otto per mille, ha stanziato ulteriori 50mila euro. “Il progetto – spiega Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della Fcei – nasce per rispondere alle richieste che ci hanno fatto da subito i cittadini e le organizzazioni della società civile a Beirut, dove operiamo attraverso i corridoi umanitari. La pressoché totale inaccessibilità alla sanità è la prima emergenza, seguita dalla crisi economica e sociale acuite dopo il disastro di agosto”. Con questo nuovo progetto, “ci auguriamo di poter offrire un aiuto alla popolazione libanese e di Beirut in particolare, che sta coraggiosamente cercando di ricostruire la propria vita e il proprio Paese”. Grazie alla generosità di tante persone che hanno aderito alla sottoscrizione, la Tavola valdese in pochi giorni ha raccolto più di 18mila euro. Con lo sportello socio-sanitario a Beirut, nel quartiere di Geitawi, gli operatori della Fcei, guidati dal medico Luciano Griso, referente di Medical Hope, si occuperanno di acquistare e fornire medicinali per i cittadini meno abbienti e avviare progetti di supporto in ambito medico-sanitario già avviati da altre realtà della società civile, come Ong ed associazioni locali. “È un contributo in favore della parte più fragile della popolazione libanese – dichiara la moderatora della Tavola valdese, Alessandra Trotta – di cui abbiamo avvertito l’urgenza nello scenario di tragica devastazione che ha tanto duramente colpito un paese già stremato da decenni di guerre e dallo sforzo di accoglienza di milioni di profughi della polveriera mediorientale. La credibilità acquisita in anni di presenza, competente e umile, degli operatori di Medical Hope accanto alla gente comune, offre le migliori garanzie che le risorse messe a disposizione arriveranno nel modo più efficace dove più serve”.

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