Coronavirus Covid-19: Panamazzonia, superati i 500mila casi, con oltre 15mila morti. Coinvolti quasi 170 popoli indigeni

Ha superato il mezzo milione, con 15.939 morti, il numero di contagiati dalla pandemia di Covid-19 nel territorio della Panamazzonia (che comprende nove Paesi), secondo il bollettino diffuso tre volte alla settimana dalla Repam (Rete ecclesiale panamazzonica). La percentuale di letalità è del 4,15%.
Il maggior numero di casi, comprensibilmente, si è sviluppato in territorio brasiliano: 415.451 positivi e 13.115 morti. In numeri assoluti, le giurisdizioni più colpite sono l’arcidiocesi di Manaus (34.266 casi e 1.974 morti), la diocesi di Macapa (30.524 casi e 462 morti) e Belém (28.351 casi e 2.433 morti con un’altissima percentuale di letalità). In termini di incidenza sulla popolazione, tuttavia la realtà è drammatica anche in molte diocesi che si trovano all’interno della foresta.
Il secondo Paese più colpito è il Perù, con 54.052 contagiati e 1.258 morti (concentrati soprattutto nei vicariati apostolici di Iquitos e Pucallpa), il terzo la Bolivia, con 32.554 contagiati e 1.224 deceduti, in gran parte nell’arcidiocesi di Santa Cruz de la Sierra, ma con numeri preoccupanti anche nei vicariati apostolici del Beni e di Pando.
Seguono la Guyana francese (5.499 casi e 22 morti), l’Ecuador (4.659 e 150) la Colombia (4.219 e 119), il Venezuela (2.113 e un numero imprecisato di deceduti), il Suriname (634 e 15), la Guyana (284 e 16).
Tra le popolazioni indigene che vivono nei loro territori ancestrali (non sono conteggiati coloro che abitano nelle città), nella Panamazzonia si registrano 14.653 casi confermati e 926 morti, di 168 etnie e popolazioni indigene.

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