Famiglie e Covid-19: Forum, Sfera e Rcs, per il 59% degli intervistati “la seconda priorità è il rientro a scuola a settembre”

Un’esigenza molto sentita dalle famiglie è la possibilità che i figli tornino sui banchi di scuola da settembre. Lo rivela l’indagine “Le famiglie e l’emergenza Covid-19: una fotografia attuale”, realizzata dal network internazionale di Sfera, l’area di Rcs MediaGroup dedicata all’infanzia, insieme al Forum nazionale delle associazioni familiari, e presentata oggi. “C’è, percepito in modo molto forte soprattutto nel nord-ovest (ma non solo), il tema del rientro a scuola a settembre: è la seconda priorità d’intervento (59% degli intervistati) per le famiglie italiane appena dietro l’assegno unico-universale, un altro messaggio lanciato a Governo e istituzioni. Solo il 23%, invece, ha ritenuto opportuno inserire come priorità il reddito di emergenza e appena il 13% il bonus baby-sitter”, chiarisce l’indagine, come ha sottolineato nella diretta streaming il presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari, Gigi De Palo.
Non esaltanti, ha proseguito De Palo commentando l’indagine, “le valutazioni di gradimento sulle misure messe in campo dal Governo per contenere le conseguenze dell’emergenza Covid-19, specie quelle per la gestione dei figli: solo il 10% si è detto soddisfatto delle soluzioni previste per il riavvio dell’anno scolastico, appena il 25% dell’estensione dei congedi parentali”. E ancora: un italiano su 5 è contento del bonus per gli autonomi mentre uno su due non lo è affatto. “Perplessità – ha ricordato il presidente del Forum – ci sono anche sul bonus vacanze”.
Ultimo, ma non per ultimo, il dato sui problemi sentiti come più insidiosi a breve (entro 3 anni) e nel medio periodo (tra 20 anni): nel primo caso, c’è la crisi economica causata dal fallimento delle aziende (68%) e l’aumento dei nuclei familiari in condizione di povertà (65%), accanto alla crescita delle differenze tra ricchi e poveri (50%). Nel secondo, oltre all’aumento del numero degli indigenti (47%) c’è la crescita esponenziale della preoccupazione per il rischio di default demografico generato dal crollo delle nascite (35%).
All’indagine hanno aderito più di 12.500 famiglie di tutta Italia – genitori di età compresa tra i 20 e i 59 anni con istruzione medio-alta – compilando un questionario online. I risultati sono stati ottenuti analizzando le risposte di un campione omogeneo, rappresentativo delle differenti generazioni e delle diverse famiglie che costituiscono l’attuale panorama familiare nazionale.

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