Scuole paritarie: da Cism, Usmi e associazioni sette proposte ai parlamentari per “aiutare la famiglia e salvare la scuola”

Lo scorso 1° giugno le Conferenze dei religiosi e delle religiose in Italia (Cism e Usmi), e le associazioni Agesc, Agidae, Ciofs Scuola, Cdo Opere educative, Cnos Scuola, Faes, Fidae, Fism, Fondazione Gesuiti educazione, Msc Fidae, hanno inviato a numerosi parlamentari sensibili al tema della scuola pubblica paritaria, 7 proposte di emendamenti riguardanti aspetti di interesse comune per le scuole pubbliche paritarie che, in maniera trasversale, molti di loro hanno già proposto nei vari iter del Dl Rilancio e del Dl Scuola. In un comunicato congiunto e diffuso oggi, Cism e Usmi presentano in sintesi le proposte.
Anzitutto “prevedere la detraibilità integrale delle rette corrisposte alle scuole paritarie, di ogni ordine e grado, per il servizio scolastico erogato nel corso dell’anno 2020, con un tetto di spesa di 5.500 euro ad alunno”; quindi aumentare il contributo “per i servizi educativi e le scuole dell’infanzia, da 65 milioni a 230 milioni di euro”, prevedere per le scuole paritarie, come già per le statali, risorse per affrontare le misure di contenimento epidemiologico, istituendo un fondo di 150 milioni, che il Ministero provvederà ad assegnare alle scuole paritarie in proporzione al numero degli alunni iscritti nell’a.s. 2019/2020”. Incrementare il fondo annuale per gli alunni con disabilità che frequentano le scuole paritarie, di ulteriori 100 milioni di euro, a partire dal 2020 (per poter riconoscere circa 10mila euro ad alunno); permettere ai datori di lavoro del settore dei servizi educativi e scolastici di fruire delle 9 settimane aggiuntive previste dal Dl 34/2020 entro il prossimo 31 agosto, le ulteriori proposte.
Infine, riconoscere alle scuole pubbliche paritarie che operano senza fini di lucro, l’esonero totale dal pagamento di qualsiasi tipologia di imposta e tributo locale relativi al periodo dello stato di emergenza ed “eliminare l’obbligo di emanare annualmente il decreto ministeriale, conferendogli carattere permanente (fino a modifica/sostituzione) e permettere l’avvio degli adempimenti di ripartizione e assegnazione delle risorse all’inizio di ogni esercizio”, prevedendo inoltre la possibilità di compensare i contributi ministeriali con i debiti fiscali e contributivi e la possibilità di cedere gli stessi a terzi. “Un ulteriore passo nella più ampia convergenza affinché giunga chiaro al Governo l’appello di aiutare la famiglia, riscattare la scuola pubblica paritaria e salvare la scuola pubblica”, il commento di madre Yvonne Reungoat, presidente Usmi nazionale, e di p. Luigi Gaetani, presidente Cism nazionale.

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