Economia: dalla Bce altri 600 miliardi per contrastare la crisi e favorire la ripresa. “Aiuti a economia reale, imprese e famiglie”

La Banca centrale europea ha deciso di rafforzare l’impegno per sostenere l’economia e i conti pubblici dei Paesi membri, colpiti dalla crisi dovuta al coronavirus. Così il board di Francoforte ha innalzato il Pepp, Pandemic Emergency Purchase Programme, da 750 a 1.350 miliardi. La decisione odierna, di aggiungere 600 miliardi alla dotazione iniziale, giunge alla luce dei dati che emergono sul sistema economico dei Paesi membri dell’Unione. Inoltre la Bce ha deciso che gli acquisti di titoli per l’emergenza economica e finanziaria saranno “estesi almeno fino a fine giugno 2021” rispetto alla scadenza finora indicata che era alla fine del 2020. Ancora: il “Pepp proseguirà” finché la Bce “non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus”. A proposito della decisione odierna, si legge nel comunicato ufficiale: “In risposta alla revisione al ribasso dell’inflazione connessa alla pandemia nell’orizzonte di proiezione, l’espansione del Pepp allenterà ulteriormente l’orientamento generale della politica monetaria, sostenendo le condizioni di finanziamento nell’economia reale, specialmente per le imprese e le famiglie”. Gli acquisti di titoli “continueranno a essere effettuati in maniera flessibile nel corso del tempo, fra le varie classi di attività e i vari Paesi. Ciò consente al Consiglio direttivo di contrastare efficacemente i rischi per l’ordinata trasmissione della politica monetaria”.
I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la Banca centrale “rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%”. Il Consiglio direttivo “si attende che i tassi di interesse di riferimento della Bce si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedrà le prospettive di inflazione convergere saldamente su un livello sufficientemente prossimo ma inferiore al 2%”. Infine: “il Consiglio direttivo resta pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per assicurare che l’inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente al livello perseguito, in linea con il suo impegno alla simmetria”.

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