Coronavirus Covid-19: Oxfam, “garantire accesso a vaccino ai Paesi più poveri, no a profitto”

In occasione del summit globale in programma oggi per il rifinanziamento dell’Alleanza per i vaccini (Gavi), a cui prenderanno parte rappresentanti di oltre 50 Stati, tra cui il premier Giuseppe Conte, Oxfam lancia un appello all’Italia perché sia protagonista nel garantire l’accesso al nuovo vaccino per il Covid-19, anche ai Paesi più poveri. Obiettivo del summit sarà raccogliere almeno 7,4 miliardi di dollari per sostenere i programmi di vaccinazione in atto nei Paesi in via di sviluppo e creare un nuovo fondo per promuovere l’accesso al nuovo vaccino contro il Coronavirus, in fase di sviluppo. Fino ad oggi, l’Alleanza per i vaccini ha dato un contributo per proteggere le fasce di popolazione vulnerabili nei Paesi più poveri da 17 malattie infettive, come la polmonite, contribuendo a vaccinare più di 760 milioni di bambini e bambine e prevenendo più di 12 milioni di morti premature. “Lo scorso 4 maggio, in occasione della Coronavirus Global Response Conference ospitata dall’Unione europea – ha detto Sara Albiani, policy advisor per la salute globale di Oxfam Italia –, l’Italia ha annunciato l’aumento del 20% del suo sostegno all’Alleanza per i vaccini, con un impegno di 120 milioni di euro per i prossimi 5 anni, assieme ad un contributo per l’acquisto dei vaccini contro il Coronavirus per i Paesi più poveri. Un indirizzo confermato anche nel recente Decreto Rilancio per altri 150 milioni.  Chiediamo quindi al governo, proprio a partire dal summit di oggi, non solo di confermare i propri impegni di finanziamento, ma di andare oltre. Giocando un ruolo di primo piano per promuovere un cambiamento nel sistema di relazioni tra le istituzioni multilaterali che si occupano di salute globale e il settore farmaceutico”. L’obiettivo prioritario, ha sottolineato, “deve essere garantire un reale accesso ai vaccini per tutti, in tutti i Paesi, inclusi i più poveri. In questa direzione è perciò cruciale che i vaccini e le terapie finanziati con fondi pubblici, siano esenti da brevetti, disponibili per tutte le nazioni al prezzo di costo. La recente pandemia ci ha dimostrato come i vaccini, le terapie e i test diagnostici siano un bene pubblico globale fondamentale per la sicurezza di tutti noi, che non può essere condizionato da dinamiche di mercato. Utilizzare fondi pubblici per la massimizzazione del profitto di pochi attori privati non è giustificabile”.

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