Povertà: Save the Children, “positiva la diminuzione di quella minorile, ma Covid-19 rischia di aggravare drammaticamente la situazione”

“La diminuzione dei bambini in povertà assoluta in Italia, attestata oggi dall’Istat con riferimento al 2019, è senz’altro un dato positivo, che fa registrare i primi effetti dell’introduzione del Reddito di cittadinanza dopo le sperimentazioni di misure a sostegno delle famiglie più svantaggiate, come il Sostegno per l’inclusione attiva (Sia) e il Reddito di inclusione (Rei)”. Lo afferma Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children. Tuttavia, aggiunge, “le gravi conseguenze dell’emergenza Covid-19 rischiano di vanificare questo risultato, con la prospettiva tangibile di una nuova impennata della povertà minorile e 1 milione di bambini in più che potrebbero scivolare nella povertà assoluta, senza l’indispensabile per condurre una vita dignitosa”.
Negli ultimi dieci anni, ricorda Save the Children, solo nel 2017 si era assistito ad una lieve riduzione della povertà minorile. “Anche nel 2019 – sottolinea l’organizzazione – la povertà incide maggiormente sulla fascia di popolazione minorenne rispetto alle altre fasce d’età (9,1% per i 18-34enni; 7,2% per i 35-64enni e 4,8% per gli ultrasessantacinquenni). Il lieve miglioramento registrato quest’anno, inoltre, rimane comunque molto modesto in particolare per le famiglie numerose (16,6% quelle con 3 o più figli in povertà assoluta nel 2019) e al sud (14,8% i minori in povertà assoluta nel 2019, il 15,7% nel 2018)”.
“Di fronte al rischio concreto di un nuovo balzo della povertà che colpisce i bambini e le bambine nel nostro Paese, riteniamo essenziale oggi il varo di un piano nazionale straordinario di contrasto alla povertà minorile e chiediamo che Reddito di cittadinanza e Reddito di emergenza rivolgano un’attenzione specifica ai minori, prevedendo una dote educativa per ogni figlio minorenne dei beneficiari delle due misure, una presa in carico integrata che garantisca pari opportunità materiali ed educative a tutte le bambine e bambini in Italia – chiede Raffaela Milano – . Ề infatti essenziale invertire la rotta, perché l’investimento nell’infanzia è il più efficace e duraturo degli investimenti, il miglior contributo che i decisori possano garantire alla ripresa economica e allo sviluppo di una società inclusiva e sostenibile”.

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