Libia: Unhcr e Wfp, “aiuti alimentari d’emergenza per 10.000 rifugiati”

Unhcr (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) e Wfp (Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite) stanno collaborando in Libia in un progetto che prevede di raggiungere con cibo d’emergenza, quest’anno, fino a 10.000 rifugiati e richiedenti asilo che vivono nell’insicurezza alimentare. La collaborazione è stata lanciata a seguito del grave impatto socio-economico della pandemia di Covid-19 nel Paese e degli effetti del conflitto in corso. Il cibo nutriente aiuta a rafforzare il sistema immunitario, elemento ancora più critico in tempi difficili quali quelli in corso di una pandemia globale, mentre un sostegno alimentare regolare aiuta a rispondere ai bisogni di base e permette di impiegare i ridotti redditi per altre necessità. La gran parte dei rifugiati e richiedenti asilo in Libia non riesce a trovare lavori giornalieri che li sostengano a causa del coprifuoco in atto e in un contesto dove i prezzi del cibo e dei beni di prima necessità sono aumentati in modo drammatico. Il costo di un paniere alimentare minimo, che risponda alle necessità di base, è aumentato del 24 per cento da marzo. Molti rifugiati dicono che riescono a permettersi solo un pasto al giorno. Negli ultimi 30 giorni, il 77 % degli interpellati non ha potuto accedere a supermercati e il 70 % aveva denaro per acquistare cibo. “È fondamentale capire i bisogni e sostenere i più vulnerabili – ha detto Samer AbdelJaber, direttore e rappresentante del Wfp in Libia -. L’accesso a cibo nutriente è un diritto”. Tra gli assistiti ci sono rifugiati e richiedenti asilo da poco rilasciati dai centri di detenzione e rifugiati che vivono in centri urbani, con serie difficoltà ad avere accesso al cibo. “L’aiuto che forniamo nell’ambito di questo progetto si inserisce in un momento critico e sarà una salvezza per alcuni”, ha detto Jean-Paul Cavalieri, capo missione dell’Unhcr in Libia. La prima distribuzione di cibo ha avuto luogo ieri presso il centro di registrazione dell’Unhcr a Serraj, Tripoli. Circa 2.000 rifugiati e richiedenti asilo saranno raggiunti nella fase pilota. Le razioni alimentari di emergenza, con cibo sufficiente per un mese, includono hummus, fagioli in scatola, tonno in scatola, halawa e barrette di datteri.

 

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