Diocesi: Mazara del Vallo, donato all’ospedale di Castelvetrano un videolaringoscopio

La diocesi di Mazara del Vallo ha donato stamani all’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano un videolaringoscopio digitale destinato all’Unità di rianimazione, che consentirà ai medici anestesisti di poter visualizzare in sicurezza le prime vie aeree e l’albero tracheobronchiale dei pazienti. Si tratta di un sistema con un monitor touchscreen ad alta definizione e una workstation completa. Nella donazione sono compresi anche dieci broncoscopi monouso da poter collegare alla workstation, strumento essenziale in Rianimazione, perché consente l’accesso alle vie respiratorie più profonde per eventuali trattamenti dei pazienti sottoposti alla ventilazione meccanica.
La donazione è stata il frutto di un incontro tra il vescovo, mons. Domenico Mogavero, e il giovane laureando in medicina Fabio Basone, originario di Castelvetrano, durante il lockdown. Basone, figlio di un medico anestesista dell’Unità di rianimazione di Castelvetrano, vuole donare un presidio medico all’ospedale della sua città. Per questo avvia una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe: la promuove su Facebook e in pochissimi giorni la risposta è davvero sorprendente. Le donazioni raggiungono quasi i 10mila euro. Con quella somma non riesce, però, a comprare l’apparecchiatura che avrebbe voluto donare all’ospedale. La notizia arriva anche al vescovo. Così la diocesi, che grazie ai fondi 8×1000 ha già donato due ecografi per l’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala e “Abele Ajello” di Mazara del Vallo, supporta l’iniziativa. E nasce la collaborazione: “Tramite la mia segreteria sono riuscito a mettermi in contatto con il giovane Fabio Basone – ha riferito mons. Mogavero – e dall’incontro è nata l’idea di fare la donazione insieme, coronando così il sogno di questo giovane e prossimo medico castelvetranese e, nello stesso tempo, offrire un’apparecchiatura che servirà a garantire sempre più servizi all’avanguardia per questo ospedale, punto di riferimento dell’intero territorio belicino e per la sua gente”. “Per me è stata una vera sorpresa ricevere la telefonata del vescovo – ha detto il giovane – e quell’incontro che mi ha reso felice nel poter, finalmente, donare un bene all’ospedale della mia città”.

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