Libia: Ue chiede la tregua, “stop alle armi”. Borrell, “impegno per sovranità, unità e stabilità del Paese”

L’Unione europea torna a chiedere la tregua per la Libia. Oggi per bocca dell’Alto rappresentate Ue per la politica estera, Josep Borrell, Bruxelles lancia un nuovo appello, come già avvenuto alla vigilia del Ramadan insieme alle Nazioni Unite. L’Ue chiede che “tutte le parti agiscano in modo responsabile e che cessino immediatamente in tutta la Libia i combattimenti che stanno colpendo in primo luogo i civili, compresi i migranti, e li sta mettendo in un pericolo ancora maggiore”. Tre le richieste di Borrell: dare seguito agli impegni che le parti in causa si erano assunte nella tregua e dando l’accordo al progetto discusso in seno al comitato militare congiunto tenutosi a Ginevra il 23 febbraio 2020; rispettare il diritto internazionale ivi compresa la dimensione umanitaria; non venire meno all’embargo sulle armi, che deve valere per ogni via di accesso alla Libia. Devono anche riprendere i colloqui mediati dalle Nazioni Unite, esorta Borrell: “Non esiste alternativa a una soluzione politica inclusiva che rifletta le conclusioni della conferenza di Berlino”. L’auspicio dell’Alto rappresentante è che presto sia nominato un successore di Ghassam Salame, inviato speciale Onu per la Libia, dimessosi nel marzo scorso, e che tutti gli Stati cooperino con le Nazioni Unite nel processo politico. L’Ue non rinuncia al suo impegno “nei confronti della sovranità, dell’unità e della stabilità della Libia e del diritto internazionale”, termina la dichiarazione di Borrell.

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