Coronavirus Covid-19: “on line” ITaliasii, un portale per “mettere in contatto chi ha bisogno con chi vuole aiutare”

“Perché nessuno vada a letto a digiuno o non sia costretto a interrompere terapie farmacologiche, e perché nessuno ceda allo sconforto né si senta solo e abbandonato”. E’ l’obiettivo del portale Italasii (Sostegno Immediato Italiano), disponibile da pc e su cellulari e tablet, per mettere in contatto velocemente chi ha bisogno con chi vuole aiutare.   Sei le sezioni attivate in prima istanza,  in cui trovare informazioni utili a superare questo momento difficile per l’Italia, ma che resteranno a disposizione anche passata l’emergenza, nella cosiddetta “fase 2”: Cibo, Farmaci, Fede, Psiche, Istituzioni e Notizie. “Italilasii –  spiegano i tre fondatori, dell’Associazione Papaboys- è solamente un aggregatore di informazioni solidali, un modo semplice, veloce e pratico per fornire risposte concrete. Non raccogliamo fondi né gestiamo situazioni specifiche di emergenza in maniera diretta, facciamo solamente da tramite per aiutare chi ha difficoltà, anche a reperire informazioni di cui ha immediato bisogno”. Tante sono le iniziative di sussistenza che si stanno mettendo in atto in Italia, oltre alla grande rete di carità già esistente che invitiamo tutti a sostenere direttamente: Caritas San Vincenzo de Paoli, Croce Rossa Italiana, Misericordie, Banco Farmaceutico, City Angels. Elemosineria apostolica. Il database nazionale (aperte tutte le regioni) è in aggiornamento costante e presto sarà attivato anche provincia per provincia e paese per paese, in tutta la penisola. “Nello spirito di San Francesco, e rispondendo ai richiami per gli ultimi di Papa Francesco – continuano gli ideatori – ci impegniamo perché questa possibilità trovi l’appoggio di altri, pronti a mettersi a disposizione per i fratelli bisognosi”. La rete della solidarietà immediata si potrà allargare sia con l’adesione come volontari, sia con segnalazioni di ulteriori iniziative che troveranno spazio e visibilità. A disposizione on line anche uno spazio per emergenze di “fede” (un frate francescano ha dato la prima disponibilità per rispondere alle richieste) ed anche ‘psicologiche’ (i messaggi saranno direttamente recapitati ad una psicologa). Un’idea quindi di solidarietà immediata, l’unica capace di sorreggere il peso di un’emergenza, quella della povertà materiale e spirituale, che potrebbe non cessare con la scomparsa del virus”.

 

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